Scrittore tedesco (Nowawes, od. Babelsberg, Brandeburgo, 1916 - Stoccolma 1982). Nel 1934 per motivi razziali dovette abbandonare la Germania, rifugiandosi prima in Inghilterra, poi a Praga, in Svizzera e di lì, definitivamente, in Svezia; divenne cittadino svedese nel 1945 e in lingua svedese iniziò anche la sua attività letteraria. Esordì in tedesco solo a quarantaquattro anni, col racconto Der Schatten des Körpers des Kutschers (1960). Seguirono ancora racconti (Abschied von den Elten, 1961, e Das Gespräch der drei Gehenden, 1963) e un romanzo (Fluchtpunkt, 1962). Si affermò però soprattutto nel teatro e col suo Marat-Sade (1964) acquistò di colpo fama mondiale: teatro nel teatro, il Marat-Sade costituisce un radicale pronunciamento sulla società contemporanea assai più che su quella storica rappresentata. La posizione di W., marxista dichiarato, venne confermata nell'"oratorio" Die Ermittlung (1965), che, su base rigorosamente documentaria, richiama brutalmente alla perdurante attualità della colpa della Germania hitleriana. Seguirono, sulla stessa linea del teatro politico, talora sulle orme del teatro didattico di B. Brecht, Gesang vom lusitanischen Popanz (1967), il Vietnam-Diskurs (1968), la farsa moralistica Wie dem Herrn Mockinpott das Leiden ausgetrieben wird (1968), Trotzki in Exil (1970), Die Versicherung e Hölderlin (1971). Tornò infine alla narrativa col romanzo saggio Die Ästhetik des Widerstandes (2 voll., 1975-78).