TODOROV, Petko
Scrittore bulgaro. Nacque ad Elena, presso Tărnovo, nel 1879; morì a Losanna nel 1916.
Portò nella prosa bulgara una nuova sensibilità artistica, che si tradusse in una particolare elevatezza e complessità di stile, altamente poetico, immaginoso, ricco, fino all'abuso, di neologismi, di termini popolari, di voci inusitate, di forme lessicali e sintattiche inconsuete. La sua produzione letteraria non è vasta né molto varia: bozzetti, schizzi, brevi racconti, qualche lavoro drammatico. La sua fama è particolarmente legata a quei bozzetti originali che, raggruppati sotto il titolo di Idillî, sono considerati come il suo capolavoro. Si tratta di quadri fantastici, allegorici, visioni, leggende popolari.
Nello stile di T., particolarmente difficile alla lettura, si risente qualche influsso di Penčo Slavejkov, soprattutto nell'arte di far rivivere immagini e forme fiorite del linguaggio popolare. Nel contenuto di taluni suoi scritti, soprattutto dei drammi, non mancano echi, diretti o indiretti, di Nietzsche.
Dei suoi lavori drammatici il più tipico s'intitola: Zidari (Muratori) e riprende la vecchia leggenda, popolare in Bulgaria, della ragazza murata viva. Il migliore dei suoi idillî, Slànčeva ženitba (trad. ital., Le nozze del Sole, a cura di E. Damiani, in Riv. lett. slave, II, 1927) sviluppa il motivo diffuso nei canti popolari bulgari della fanciulla che va sposa al Sole.
Bibl.: T. Atanasov, P. Ju. T. (in Bàlgarski Pisateli, a cura di M. Arnaudov, VI, Sofia 1930); L. Salvini, La letteratura bulgara dalla liberazione alla prima guerra balcanica, Roma 1936; E. Damiani, Rievocazione di P. Ju. T., in Riv. italo-bulgara, VI (1936).