Ciajkovskij, Pëtr Il´ič
, L'episodio dantesco di Francesca venne proposto al C. come soggetto di un'opera teatrale dallo scrittore Zvantzev, il quale si era offerto di preparargli il libretto a patto che l'opera fosse trattata secondo i dettami wagneriani. Tale condizione aveva fatto arenare il progetto, ma la lettura del canto V dell'Inferno (avvenuta mentre C. si recava a Bayreuth, nel 1876), gli suggerì l'idea di un poema sinfonico. Nacque così nello stesso anno 1876 la fantasia per orchestra Francesca da Rimini op. 32; dedicata al pianista e compositore Sergej Ivanovic Taneev, essa fu eseguita per la prima volta il 9 marzo 1877, in un concerto della Società Musicale Russa di Mosca, sotto la direzione di Nikolaj Rubinstein.
La partitura ségue il discorso dantesco, dividendone lo svolgimento in tre parti: introduzione (Andante lugubre) e primo movimento (Allegro vivo), descriventi la discesa di D. e di Virgilio con la visione infernale; secondo movimento (Andante cantabile ma non troppo), dedicato al racconto di Francesca, da Nessun maggior dolore... a quel giorno più non vi leggemmo avante; ripresa abbreviata del primo movimento, con il riprendere della bufera. Nell'introduzione, dai cupi accordi dell'inizio si passa gradualmente a un andamento più mosso, sinché un lungo pedale riporta il motivo delle prime battute. L'Allegro vivo presenta un primo tema annunziato dai corni e continuato dai flauti, poi sviluppato e passato ai fagotti e agli archi; nuove figure intervengono a creare una viva agitazione che raggiunge un punto culminante, dopo il quale ritorna il motivo iniziale. Si giunge quindi all'Andante cantabile: il racconto di Francesca comincia con una melodia del clarinetto, dolce e triste, che a mano a mano si amplia; un nuovo tema, come di valzer, è introdotto per evocare gli amori di Lancillotto; riprende il primo tema con delle variazioni sfocianti in un'ultima appassionata invocazione. Segue la ripresa abbreviata dell'Allegro vivo, conclusa con una tempestosa coda.
Bibl. - Tchaikovsky, a Symposium, a c. di G. Abraham, Londra 1945; H. Weinstock, Tchaikovsky, ibid. 1946; R. Hofmann, Tchaikovsky, Parigi 1947.