• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

PHERSIPNAI

di S. de Marinis - Enciclopedia dell' Arte Antica (1965)
  • Condividi

PHERSIPNAI

S. de Marinis

Nome etrusco di Persefone, attestato nella Tomba dei Velii (o Golini II) di Orvieto e nella camera più antica della Tomba dell'Orco di Tarquinia, databili entrambe, con una certa approssimazione, entro il IV sec. a. C. Nell'uno e nell'altro caso la dea ci appare come una figura di maestosa e severa bellezza, nella sua qualità di regina dell'Oltretomba, accanto al suo sposo Hades. Nella pittura orvietana Ph. indossa una veste di colore chiaro, porta collana, orecchini e un largo diadema; siede alla sinistra di Hades, poggiando la mano destra sulle sue ginocchia, mentre con la sinistra sembra reggere uno scettro sormontato da un uccello. Nella Tomba dell'Orco Ph., che sta in piedi a fianco di Hades seduto in trono, è più specificamente caratterizzata come divinità infernale: è cioè anguicrinita.

In generale, per tutte le altre rappresentazioni della dea nell'arte etrusca v. persefone. Tuttavia si può ricordare ancora la perduta Tomba Campanari di Vulci, dove l'aspetto di Ph. ricorda molto da vicino quello che la figura ha nelle due pitture citate.

Bibl.: G. Conestabile, Pitture murali a fresco etc. in una necropoli presso Orvieto, Firenze 1875, p. 44 ss., tav. XI; C. Pauli, in Roscher, III, 2, 1902-909, c. 2298, s. v.; F. Weege, Etruskische Malerei, Halle 1921, p. 27, tav. 61-62; P. Ducati, Arte etrusca, Firenze 1927, tav. 183 e tav. 185; F. Messerschmidt, Nekropolen von Vulci, Berlino 1930, p. 44 ss., figg. 28 e 29; 43, 44; E. Vetter, in Pauly-Wissowa, XIX, i, c. 2056, s. v.

(S. De Marinis)

  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali