Architetto statunitense (Cleveland, Ohio, 1906 - New Canaan, Connecticut, 2005). Allievo di L. Mies van der Rohe, si è progressivamente affrancato da quella sorta di ''limitazioni'' proprie delle teorie del maestro, abbracciando una visione dell'architettura più disincantata e incrementando la sua vasta produzione con opere spesso antitetiche tra loro. La varietà delle architetture realizzate connota a tal punto l'opera di J., da dividere la critica nel collocarlo, alternativamente, tra i maestri del Movimento Moderno o tra i padri dell'American postmodern style. Una sensibile ricerca della forma, nel continuo tentativo di affermare una forte individualità stilistica carica di eccellente protagonismo, spinge i più recenti orientamenti teorici di J. addirittura verso le poetiche del cosiddetto decostruttivismo.
Direttore del dipartimento di architettura del Museum of modern art di New York (dal 1930 al 1936 e dal 1946 al 1954), nel 1932 organizzò una mostra di architettura moderna e pubblicò con H. Hitchcock un saggio sull'International Style, fonte di polemiche ma anche di grande importanza nello sviluppo dell'architettura contemporanea. Seguì i corsi di architettura di L. Mies van der Rohe, laureandosi nel 1943. La derivazione da Mies è chiara in alcune case a New Canaan, Connecticut (Glass house, 1949; Wiley house, 1953; Boissonas house I, 1956), sino alla collaborazione con lui alla progettazione del Seagram building a New York (1957-58). Ma già nella sinagoga di Port Chester (1956) J. tentò di superare la sistematica del maestro attraverso una maggiore qualificazione dell'espressione strutturale. Le sue opere successive mostrarono uno stile ancora più personale, con preferenza per forme monumentali: il santuario di New Harmony nell'Indiana (1960), il New York state theater per il Lincoln Center (1964), la Chrystal cathedral di Garden Grove (Los Angeles), inaugurata nel 1980, il New England life building di Boston (1984, in collab. con J. Burgee), l'IBM Tower ad Atlanta (1987). In un'assidua ricerca di originalità stilistica, è pervenuto al decostruzionismo (Deconstructivist architecture, Museum of modern art, New York, mostra organizzata in collab. con M. Wingley, 1988). Tra le ultime opere, per le quali è considerato uno dei capostipiti dell'architettura post-moderna, si ricordano ancora: l'Art center del Seton Hill college (Pennsylvania, 1991), il Museo della radio e della televisione a New York (1991) e l'ampliamento dell'Amon Carter museum a Fort Worth (1992-94).