Drammaturgo inglese (Salisbury 1583 - Londra 1640). Scrittore fecondissimo, compose tuttavia la maggior parte delle sue opere in collaborazione con altri (J. Fletcher, Th. Dekker, ecc.). Solo dal 1623 sembra accentuarsi una manifestazione più indipendente della sua personalità, orientata verso un moralismo meccanico e convenzionale. M. si distingue fra i contemporanei per la vivacità del linguaggio (in cui peraltro l'impeto dà spesso nel retorico), per l'abilità nella costruzione degli intrecci, influenzati da modelli italiani e spagnoli e per l'uso disinvolto del blank verse. Tra le moltissime opere attribuitegli, in tutto o in parte, si ricordano le commedie: The city Madam (1632); A new way to pay old debts (1633), in cui creò, nel personaggio di Sir Giles Overreach, il tipo dell'avaro usuraio rimasto tra le figure immortali del teatro elisabettiano; A very woman (1633); le tragedie: The Duke of Milan (1618, uno dei suoi drammi migliori, basato sulla storia di Beatrice di Tenda); The unnatural combat (1619, che adombra le vicende della famiglia Cenci); The renegado (1624); The roman actor (1626); The Great Duke of Florence (1627); The guardian (1633). Forse M. collaborò alla stesura dello shakespeariano The two noble kinsmen.