Roth, Philip Milton
Roth, Philip Milton. – Scrittore statunitense (n. Newark 1933). Con una narrazione realista di taglio autobiografico analizza la società con sguardo provocatorio, utilizzando parossismi, vizi e pregiudizi del microcosmo ebraico come lente deformante e sineddoche della mentalità borghese statunitense. Di famiglia ebrea galiziana, dopo studi letterari presso la Bucknell University e la Chicago University esordisce nel 1959 con Goodbye, Columbus and five short stories (trad. it. 1960), affresco satirico di una decadente middle-class ebraico-statunitense. L'inquietudine di coppia attraversa Letting go (1962; trad. it. 1965), sulla relazione coniugale tra un ebreo e una cristiana e i dilemmi di un uomo legato a una divorziata, e When she was good (1967; trad. it. 1970), ritratto di Lucy, ossessionata dal rivivere nel matrimonio il disastro dei genitori. Con il successo di critica e pubblico Portnoy's complaint (1969; trad. it. 1970), monologo sul lettino dello psicanalista, R. distilla con magistrale autoironia manie sessuali e ipocondrie di un giovane ebreo. Our gang: starring Tricky and his friends (1971; trad. it.1972) parodizza il linguaggio e la disinvoltura morale del presidente R. Nixon, mentre The breast (1972; trad. it. 1973) rivisita Kafka in chiave psicanalitica: l'erotomane Kepesh, che si sveglia trasformato in un'enorme mammella, tornerà in The professor of desire (1977; trad. it. 1978), e in The dying animal (2001; trad. it. 2002). In My life as a man (1974; trad. it. 1975) R. sperimenta la tecnica del racconto nel racconto in diversi livelli di realtà e immaginazione narrativa, cifra stilistica dei lavori successivi, caratterizzati come questo dalla presenza dell'alter-ego Nathan Zuckerman, narratore e protagonista di The ghost writer (1979; trad. it. 1980), Zuckerman unbound (1981; trad. it. 1981) e The anatomy lesson (1983; trad. it. 1986), che, con The Prague orgy, (1985; trad. it. 1987), formano la tetralogia Zuckerman bound (1985). Seguito nella crescita da apprendista a narratore perseguitato dal successo, ipocondriaco vessato da un dolore al collo con cui somatizza la perfidia di scrittore e le mancanze di uomo, Zuckerman incarna dubbi, ambizioni e narcisismi di R. in un sardonico gioco di specchi. Zuckerman appare anche in The counterlife (1986; trad. it. 1988), narratore di personaggi divorati dal desiderio di cambiare vita e in The facts: A novelist's autobiography (1988; trad. it. 1989), commentatore dell'autobiografia di Roth. Abbandonato l'alter ego, lo scrittore fa di sé stesso un personaggio nella vicenda di adulterio di Deception (1990; trad. it. 1991), nel resoconto della morte paterna di Patrimony (1991; trad. it. 2007), e in Operation Shylock: a confession (1993; trad. it. 1994), fantomatica cronaca di una missione del Mossad in Palestina. Zuckerman torna protagonista in una seconda trilogia dove R. ricostruisce catastrofi personali dietro cui traspare una società perbenista e intollerante: opera della maturità di R., la trilogia comprende American pastoral (1997; trad. it. 1998, premio Pulitzer per la narrativa), ricostruzione della vita di un carismatico compagno di liceo conclusa da una malattia mortale quando la figlia si unisce a un gruppo terroristico, I married a communist (1998; trad. it. 2000), spaccato del maccartismo nel matrimonio upper-class di un attore dal passato di scaricatore, e The human stain (2000; trad. it. 2001), dove l’indagine sul privato di un professore accusato di razzismo svela relazioni extraconiugali, menzogne e meschinità. La temperie post 11 settembre 2001 permea le opere di R. dell'ultimo decennio, segnate dalla disillusione nel confronto fallimentare con il passato. L'ucronia The plot against America (2004; trad. it. 2005) descrive gli Stati Uniti nel 1940 dove lo scrittore bambino assiste all'elezione dell'aviatore antisemita Lindbergh e al suo patto di non belligeranza con Hitler. In Everyman (2006; trad. it. 2007), il protagonista ex pubblicitario, cadavere parlante ridotto a rammendo umano da by-pass coronarici e protesi, è metafora di un Occidente tenuto in vita con l'accanimento terapeutico. Exit ghost (2007; trad. it. 2008) è il canto del cigno di Zuckerman tornato nella New York di Ground Zero a cercare slanci impossibili. Indignation (2008; trad. it. 2009), è il delirio di morte di un giovane ebreo ferito nella guerra di Corea, sconfitto da un mondo cinico. Se The humbling (2009; trad. it. 2010), è la simbolica crisi autodistruttiva di un vecchio attore nauseato dalla finzione, Nemesis (2010; trad. it. 2011) descrive la lotta contro un'epidemia di poliomelite di un allenatore sportivo rimasto in patria durante la Seconda guerra mondiale. Considerato tra i massimi scrittori viventi, dal cui immaginario sono stati tratti numerosi film (tra cui The human stain di R. Benton nel 2003), alla fine del 2012 ha annunciato di aver abbandonato la scrittura.