MAINLÄNDER, Philipp (pseudonimo di Philipp Batz)
Pensatore tedesco, seguace dello Schopenhauer. Nato a Offenbach s. M. il 5 ottobre 1841, spregiò, come il maestro, la carriera accademica, ed esercitò il commercio, finché si uccise, nella sua città natale, il 31 marzo 1876. Il suo pessimismo superava, infatti, quello del maestro considerando come mezzo legittimo della negazione della volontà di vita non solo l'ascesi sessuale, ma anche il suicidio, in cui lo Schopenhauer vedeva invece una contraddittoria manifestazione di quella volontà. Egli concepiva inoltre la volonta cosmica come diretta verso il proprio assoluto annullamento, e la sua particolarizzazione nel mondo molteplice come stadio transitorio fra la sua unità e la sua nullità, nel quale la sua energia si viene a poco a poco spegnendo. La principale opera in cui egli espose questa concezione è Die Philosophie der Erlösung (I, 3ª ed., Berlino 1876; II, 2ª ed., Francoforte 1894).
Bibl.: M. Seiling, M., ein neuer Messias, Monaco 1888; S. Rubinstein, Ein individualistischer Pessimist, M., Lipsia 1894; F. Sommerlad, Aus dem Leben Ph. M.s (Mitteilung nach der handschriftlichen Selbstbiographie des Philosophen), in Zeitschrift für Philosophie, CII (1898). Ulteriore bibliografia in Ueberweg, Grund. d. Gesch. d. Philos., IV, 12ª ed., Berlino 1923, pp. 700-701.