Storico e cronista francese (n. presso Hazebrouck, Fiandra, 1445 circa - m. Argenton, Deux-Sèvres, 1511); dal 1464 al 1474 alla corte di Borgogna, fu prima scudiero di Carlo il Temerario (ancora conte di Charolais), poi inviato per missioni diplomatiche a Calais (1470), in Bretagna ed in Castiglia (1471). Ma dopo aver tentato più volte di ottenere un miglioramento di rapporti fra Carlo il Temerario ed il re di Francia Luigi XI, nell'ag. 1472 passò al servizio di quest'ultimo che non doveva mai più abbandonare. Largamente ricompensato, seppe poi rendersi assai utile alla politica del re, che lo impiegò in delicate mansioni sia contro il duca di Borgogna, sia con gli Inglesi, sia infine con gli stati italiani. Morto però Luigi XI, il C. - legatosi al duca di Orléans - compromesso in un complotto, fu condannato (1489) a 10 anni di relegazione. Riconciliatosi poi l'Orléans con Carlo VIII, egli poté rientrare a corte, ma senza più l'influenza d'un tempo, né l'ascesa al trono di Luigi XII valse a ridargli fortuna. Il vero titolo di gloria del C. sono però i Mémoires in 8 libri che egli compose tra il 1489 e il 1498. L'opera, stesa per fornire all'arcivescovo di Vienne, Angelo Catone, i materiali per una storia di Luigi XI da scriversi in latino, rimane la più viva narrazione degli ultimi decennî del sec. 15º, scritta com'è su informazioni di prima mano, con acume di giudizio e intelligente comprensione - intrisa, talvolta, di religiosità ancora medievale - delle vicende storiche; né tali pregi possono essere menomati da qualche errore di cronologia, o parzialità di giudizio o inesattezza di particolari.