Commediografo francese (Tours 1680 - Fortoiseau, Mélun, 1754). Ottenne un primo successo con la commedia Le curieux impertinent (1709). Seguirono L'ingrat (1712), L'irrésolu (1713), Le médisant (1715), che riprendono temi e motivi di Molière, ma su un tono più moraleggiante, più elevato anche, e perciò più freddo e distaccato; e ancora Le triple mariage (1716) e L'obstacle imprévu (1717). Sostenuto dal reggente, divenne nel 1717 segretario dell'abate Dubois (il futuro cardinale), in missione a Londra, dove rimase come incaricato d'affari. Al suo ritorno in Francia (1723) entrò all'Académie Française; ma nello stesso anno, dopo la morte del reggente, rifiutò altri incarichi e si ritirò nei suoi possedimenti presso Mélun. Appartengono a questo periodo le sue opere di maggior impegno: ricorderemo soprattutto Le philosophe marié ou Le mari honteux de l'être (1727) e Le glorieux (1732), commedia molto apprezzata dai contemporanei in repertorio fino alla prima metà dell'800. Rimanendo sempre vicino ai modelli di Molière (ma più ai canoni dell'Art poétique di Boileau), e tuttavia desideroso di originalità, il D. riesce soltanto a creare scene divertenti e fini, ma tipi convenzionali, manierati, spesso a metà strada fra il comico e il patetico.