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WOUWERMAN, Philips

di G. I. Hoogewerff - Enciclopedia Italiana (1937)
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WOUWERMAN, Philips

G. I. Hoogewerff

Pittore, nato a Haarlem il 24 maggio 1619, ivi morto nel 1668. Figlio maggiore del pittore Paulus Joosten W., probabilmente scolaro di Pieter Verbeeck, già nel 1640 si trova iscritto fra i maestri a Haarlem ed era nel 1646 sindaco della corporazione. Non risulta che abbia fatto un viaggio di studio all'estero, in Italia o altrove; molti motivi nei suoi quadri indicano tuttavia ch'egli visitò varie località nei Paesi Bassi cattolici (il W. era cattolíco) e in Francia; per qualche motivo della Campagna Romana si servì evidentemente di disegni altrui. Estremamente fecondo, fu pure paziente nel proprio lavoro. Benché la sua produzione artistica, di ben 1200 quadri e quadretti conservati, eseguiti tutti nel giro di trent'anni, sia stata enorme, egli non risulta mai fiacco o mediocre. Ha dipinto quasi esclusivamente quadri con cavalli: scontri di cavalleria, scene di cacciatori o di viaggiatori con i loro cavalli, mercati di cavalli, ecc. La fantasia del W. nel ritrarre cavalli è stata veramente instancabile. E inoltre fu osservatore acuto di effetti atmosferici. Nelle tele giovanili (una, bellissima, è nella Galleria nazionale di arte antica a Roma) la composizione è più semplice, l'effetto di luce nato da un solo contrasto elementare, il colorito smorzato. Più tardi le opere diventano più vivaci di disegno, più complicate e intrecciate per quanto riguarda la messa in scena, più agitate anche nei colori smaglianti. La più ricca raccolta di quadri del W. si trova nella galleria di stato di Dresda.

I due fratelli Pieter W. (1623-82) e Jan W. (1629-1666) furono anch'essi pittori e seguaci di Philips, secondo alcuni anche suoi collaboratori.

Bibl.: C. Hofstede De Groot, Beschreibendes und kritisches Verzeichnis der Werke der hervorragendsten holländischen Maler, II, Esslingen-Parigi 1908, pp. 247-659.

Vedi anche
Laer, Pieter van, detto il Bamboccio Laer ‹làar› (o Laar), Pieter van, detto il Bamboccio. - Pittore olandese (Haarlem 1592 circa - ivi 1642); fu a Roma dal 1625 al 1639. È il fondatore della pittura "di genere", popolare per argomento, strettamente realistica come stile, il capostipite dei cosiddetti bamboccianti. Molte delle sue opere, ... Ruisdael, Jacob van Ruisdael ‹rö´isdaal› (o Ruysdael), Jacob van. - Pittore (Haarlem 1628 o 1629 - Amsterdam 1682); figlio di Isaack, fabbricante di cornici e modesto pittore, si formò nella tradizione pittorica della scuola di Haarlem, forse con lo zio S. van Ruysdael. Nelle prime opere, in cui risentì anche di H. C. Vroom, ... Teniers, David, il Giovane Pittore (Anversa 1610 - Bruxelles 1690). Allievo del padre David il Vecchio, fu tra i più importanti pittori fiamminghi del sec. 17º. Nella sua lunga carriera realizzò innumerevoli quadri, raffiguranti per lo più scene di genere, contraddistinte da una tavolozza ricca e armoniosa, oltre a cartoni per ... Lorrain, Claude Gellée detto le Lorrain ‹lorẽ´›, Claude Gellée detto le (noto in Italia come Claudio il Lorenese). - Pittore e incisore (Chamagne, Toul, 1600 - Roma 1682). Fu tra i più grandi iniziatori della pittura di paesaggio, in particolare del genere del 'paesaggio classico'. Le opere di Lorrain, Claude Gellee detto le, che fu ...
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    Pittore (Haarlem 1619 - ivi 1668), allievo di F. Hals e forse di P. Verbeeck; dal 1640 fece parte, a Haarlem, della corporazione dei maestri, della quale nel 1646 fu sindaco. I suoi quadri (generalmente cavalli in vedute di paese, scontri di cavalleria, ecc.) sono notevoli per fine sensibilità coloristica, ...
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