PHOSPHOROS (Φώσϕορος, Phosphorus)
Stella del mattino, ben distinta nella mitologia da Hesperos, stella della sera. Sembra che già Parmenide e Pitagora avessero compreso che Ph. ed Hesperos erano due nomi diversi per la stessa stella (Apollod., De deis, fr. 2 = Doxogr., 467, 1, Diels), ma nella tradizione si mantennero sempre distinte le due personalità mitologiche, sebbene entrambe legate con le divinità della luce.
Nell'arte figurativa Ph. non compare mai da solo; in genere è rappresentato come un giovane o un fanciullo talvolta alato che, con una fiaccola in mano, conduce la quadriga di Helios o di Hemera, come in un coperchio di pisside a figure rosse al British Museum di Londra. Su un cratere di Londra Ph. è rappresentato in figura di fanciullo che, in piedi su uno scoglio in mezzo al mare, tiene con la sinistra lo zoccolo di un cavallo della quadriga di Helios. Dei giovani che si tuffano in mare rappresentano altre stelle.
Su un rilievo romano a Lisbona Ph. è rappresentato come un giovane quasi nudo, con un corto mantello svolazzante dietro le spalle, in veloce movimento davanti al carro di Hemera; in un altro rilievo gli corrisponde Hesperos che conduce il carro della notte. In due rilievi simili da Ercolano, appartenenti probabilmente alla stessa cerchia, questa corrispondenza si ripete. In entrambe queste rappresentazioni Ph. non ha la fiaccola che lo distingue, che forse era stata soltanto dipinta.
Un frammento di una rappresentazione simile alle precedenti con una parte della figura di Ph. è stato trovato nella sala delle terme del ginnasio a Efeso.
Ph. compare anche su sarcofagi romani con il mito della caduta di Fetonte; in un sarcofago della Galleria degli Uffizi di Firenze, datato al II sec. d. C., Ph. è il giovane a cavallo, con una fiaccola in mano, davanti al carro di Fetonte.
Bibl.: Weizsäcker, in Roscher, III, 1897-902, c. 2443, s. v.; K. Ziegler, in Pauly-Wissowa, XX, I, 1950, c. 652 ss., s. v., n. i; K. Schauenburg, Helios, Berlino 1955, fig. 16; Furtwängler-Reichhold, tav. 126; Ch. Picard, Sur les reliefs dits du duc de Loulè a Lisbonne, in Annuario Atene, XXIV-XXVI, 1946-8, pp. 213-20, tav. XXII; A. Maiuri, Rilievi con quadrighe da Ercolano, in Annuario Atene, XXIV-XXVI, 1946-8, pp. 222-8; J. Keil, Vorläufige Bericht über Ausgrabungen in Ephesos, in Österr. Jahresh., XXIV, 1929, pp. 42-3, fig. 31; G. A. Mansuelli, Galleria degli Uffizi - Le sculture, Roma 1958, p. 232, n. 251.