piagare
Delle quattro occorrenze del verbo, una sola è riconducibile al senso proprio di " ferire ", al passivo: Fiore CXLVII 4 molte zuffe ne fur cominciate, / e molta gente alcun'ora piagata.
Negli altri casi il verbo è in senso traslato: come transitivo, in Fiore I 8 Allor gli [al dio d'amore] piacque / che di cinque saette mi piagasse; con costrutto assoluto, in Rime CVI 123 Volete udir se piaga?, dove il soggetto è l'avaro, che col suo contegno (chi con tardare, e chi con vana vista, / chi con sembianza trista / volge il donare in vender tanto caro / quanto sa sol chi tal compera paga, vv. 119-122) " ferisce ", " offende moralmente " colui al quale vuol donare. Come participio sostantivato ricorre in Cv I III 4 la piaga de la fortuna, che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata, per cui v. PIAGA.