Mercurio, pianeta
A tu per tu von il sole
Mercurio è il primo pianeta del Sistema Solare. È poco ospitale: la sua superficie rugosa è cosparsa di bacini e crateri e le sue condizioni ambientali sono proibitive. È difficilmente osservabile dalla Terra e solo di recente gli astronomi ne hanno scoperto alcune caratteristiche
Mercurio è il pianeta più vicino al Sole, da cui dista in media poco meno di 58 milioni di km. Il suo diametro, pari a circa 1/3 di quello terrestre, è di 4.878 km. Percorre la sua orbita in appena 88 giorni terrestri, mentre gira molto lentamente su sé stesso: per compiere una rotazione attorno al suo asse impiega circa 59 giorni terrestri. Malgrado la sua grande somiglianza con la Luna, Mercurio è molto più denso: infatti secondo gli astronomi è composto da un grosso nucleo di ferro, parte del quale forse allo stato liquido, con un raggio di 1.800-1.900 km, che contiene circa l’80% della massa del pianeta. Questo nucleo è circondato da un mantello e da una crosta simili a quelli della Terra e di spessore complessivo pari a 500-600 km.
Mercurio è praticamente privo di atmosfera. Durante il giorno le regioni vicine all’equatore raggiungono temperature di 430 °C, che la notte scendono sotto i -185 °C. Questa grande differenza fra il giorno e la notte si deve proprio alla mancanza di un’atmosfera che, come quella terrestre, per la sua capacità di trattenere il calore, attenui cambiamenti di temperatura troppo bruschi.
La superficie di Mercurio è costellata da crateri ed enormi scarpate, alcune delle quali possono raggiungere anche centinaia di chilometri. L’aspetto del pianeta ricorda quello della Luna proprio per i crateri e i bacini, per la superficie rugosa ricoperta di polvere e per l’assenza di atmosfera.
I crateri si sono formati, in epoche molto remote, per l’impatto di meteoriti. I crateri più piccoli di Mercurio hanno un diametro inferiore a 10 km, quelli più grandi superano i 200 km e prendono il nome di bacini.
Il più grande di questi crateri, battezzato Caloris planitia («Pianura del calore»), ha un diametro di 1.340 km ed è circondato da una serie di catene montuose disposte in modo concentrico, generate probabilmente dallo stesso impatto che formò il bacino. Mentre sulla Luna il nome scelto per i crateri è spesso quello di scienziati, per Mercurio sono stati preferiti nomi di artisti, musicisti e scrittori: così abbiamo i crateri Omero, Beethoven, Raffaello, Mozart e Mark Twain.
È difficile scorgere Mercurio perché questo pianeta si trova molto vicino al Sole e non è quindi possibile individuarlo al buio, in piena notte. Il pianeta va quindi osservato quando il Sole è basso sull’orizzonte. Copernico, per esempio, alla fine della sua vita si lamentava di non averlo mai potuto osservare.
Mercurio è un mondo davvero poco ospitale, bruciato dal Sole, privo di acqua e di aria (entrambe evaporate per il calore), pieno di crateri come la Luna. Al pari di Venere e della Luna, anche Mercurio presenta il fenomeno delle fasi. Nonostante le difficoltà d’osservazione, Mercurio era già noto agli antichi.
Mercurio si trova fra il Sole e la Terra e quindi è possibile talvolta osservarne il passaggio davanti al disco solare, una caratteristica che condivide con Venere, perché questi sono gli unici pianeti che orbitano fra la Terra e il Sole (sono infatti detti pianeti interni). Quando Mercurio si trova perfettamente allineato tra il Sole e la Terra, il che accade, in media, una dozzina di volte al secolo, è possibile vederlo transitare come un puntino oscuro che per breve tempo si sovrappone al disco del Sole. Naturalmente per ammirare l’evento è assolutamente necessario utilizzare schermi che proteggano gli occhi dall’intensa radiazione solare e non guardare direttamente verso il Sole.
In Mesopotamia – dove i bassi orizzonti desertici consentivano probabilmente di vederlo meglio che altrove – Mercurio era Nabu, messaggero degli dei, per via della velocità con cui transita. E lo era anche per gli antichi Greci con il nome di Ermete, poi chiamato Mercurio, dai Romani.