pianeta (pianeto)
Nel sistema astronomico di Tolomeo con p. o stella errante vengono indicati quei corpi celesti che non hanno un posto fisso in cielo. Essi sono sette, denominati - nell'ordine di lontananza dalla Terra - come segue: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove e Saturno. Talvolta, invece di designarli per nome, D. procede allusivamente usando il termine generale pianeta. Così in Pd II 76 per la Luna, V 96 per Mercurio, Pg I 19 per Venere; If I 17 e Rime LXXXIII 96 per il Sole; Rime C 7 per Saturno, che sopra tutti li altri pianeti... è alto (Cv II XIII 28). In Pg XVI 2 (Buio d'inferno e di notte privata / d'ogne pianeto) il termine designa genericamente gli astri.
Ciascun p. (da notare che il Sole e la Luna sono trattati come due p. qualunque) compie il proprio corso entro una sezione sferica contigua, verso l'interno, a quella del p. che lo precede e, verso l'esterno, a quella del p. che lo segue: tali sezioni sferiche portano il nome di ‛ sfera ' o ‛ cielo ' (Cv II XIII 7). La sfera della Luna è contigua a quella del mondo sublunare, mentre quella di Saturno all'estremità opposta delle sfere planetarie, è contigua a quella delle Stelle fisse.
Per quanto riguarda il movimento descritto da ciascun p. entro la propria sfera, v. EPICICLO. La teoria di tale movimento è la medesima per i tre p. superiori (Marte, Giove e Saturno) e per Venere. Per il Sole essa è molto più semplice, in quanto non avendo epiciclo il p. percorre soltanto il proprio deferente con moto regolare. Per Mercurio, invece, è più complessa in quanto il centro del deferente compie anch'esso un piccolo cerchio con moto regolare uguale, ma di senso contrario, a quello del centro dell'epiciclo sul deferente. Il movimento della Luna, infine, presenta una maggiore originalità, in quanto è il solo p. la cui linea dei centri (che collega il centro della terra al centro del deferente) è animata da un moto proprio totalmente indipendente dal moto di precessione degli equinozi a cui tutti gli altri p. partecipano.
Il movimento di ciascun p., o piuttosto del centro del suo epiciclo, si svolge su un piano continuo di pochissimo inclinato sull'eclittica. Nessun p. infatti è lontano più di sei gradi dallalinea dell'eclittica. Questa fascia di dodici gradi (sei gradi da una parte e sei dall'altra) nella quale procedono i p. è chiamata zodiaco (l'oblico cerchio che i pianeti porta di Pd X 14).