Brady, piano di
Piano messo in atto nel 1989 dal segretario del Tesoro degli Stati Uniti, N. Brady, per alleggerire il debito estero di alcuni Paesi in via di sviluppo (Messico, Brasile, Filippine, Repubblica Dominicana e altri). Dall’inizio di quel decennio, il debito insostenibile di questi Paesi cominciò a determinare una continua minaccia di insolvenza sul sistema bancario internazionale. Il piano prevedeva che le banche creditrici potessero convertire i prestiti bancari in titoli di nuova emissione, scegliendone in parte le caratteristiche (i cosiddetti B. bonds), aventi valore inferiore al credito originariamente dovuto, ma garantiti da titoli del Tesoro USA, nell’ambito di un aggiustamento fiscale richiesto al Paese debitore. Il vantaggio per le banche consisteva nella possibilità di liberare i propri bilanci vendendo i titoli sul mercato e nello scegliere le caratteristiche dei titoli in funzione delle proprie preferenze finanziarie ed esigenze fiscali. Il piano B. ebbe notevole successo, costituendo uno dei fattori della rinascita economica successiva di molti Paesi in via di sviluppo, chiamati Paesi emergenti negli anni a seguire. Alcuni elementi del piano di B. sono stati ripresi nei piani di ristrutturazione del debito elaborati per alcuni Paesi dell’area dell’euro, nel corso della crisi del debito verificatasi a partire dal 2010.