piano di ricostruzione
piano di ricostruzióne locuz. sost. m. – Strumento urbanistico istituito in risposta alla necessità d’intervento dopo le distruzioni belliche dal d. lgs. lgt. 154/1945. Ripetutamente prorogati, i piani di ricostruzione hanno segnato la stagione dell'urbanistica italiana postbellica soddisfacendo spesso le esigenze di risistemazione e ampliamento dei centri urbani, senza tuttavia diventare occasione per un ridisegno urbanistico complessivo. In quanto strumenti emergenziali, disciplinati da norme speciali, omologati ai piani particolareggiati ed estesi solo a porzioni relativamente limitate di territorio, con l'obiettivo di superare rapidamente la fase contingente della ricostruzione attraverso agili dispositivi, sono stati spesso caratterizzati da una documentazione minima, se non carente. Più volte modificata, la materia dei piani di ricostruzione è stata, negli anni, oggetto di numerose leggi che ne hanno disposto l’attuazione fino alla l. 317/1993, che all’art. 1 ne dispone la perdita di efficacia, revocando di diritto le relative concessioni, disciplinando la definizione dei rapporti in corso e affidandone il completamento a contratti d’appalto; abrogate inoltre numerose disposizioni che consentivano la predisposizione di piani di ricostruzione anche per gli interventi da attuarsi a seguito di calamità naturali. Reintrodotti dal d. lgs. 39/2009 (convertito con modifiche nella l. 77/2009), varato dopo gli eventi sismici nella regione Abruzzo per assicurarne la ripresa socioeconomica e la riqualificazione dell’abitato e per facilitare il rientro delle popolazioni sfollate nelle abitazioni danneggiate, recepiti e approfonditi nei contenuti e nelle procedure dal decreto 3/2010 del Commissario delegato per la ricostruzione, i piani di ricostruzione – in alcuni casi redatti, non senza polemiche con gli ordini professionali, nell’ambito di convenzioni universitarie con l’obiettivo di porsi come piani strategici in grado di fornire linee guida alle successive progettazioni esecutive – si sono confermati utili strumenti di coordinamento della ricostruzione di molti centri urbani. Sebbene l’ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri 4013/2012 li definisca strumenti essenziali di pianificazione sia urbanistica sia economico sociale, la loro ibrida connotazione, in assenza di una precisa definizione dei contenuti e di differenze significative rispetto agli strumenti urbanistici ordinari, dà adito a opinioni controverse sui meccanismi di partecipazione ai progetti e sulla loro coerenza con i diversi piani urbanistici vigenti.