PIANO
. Astronomia. - Piano fondamentale. - Per determinare la posizione d'un qualsiasi punto P, dato sulla sfera celeste, si scelga su essa un determinato circolo massimo di riferimento e, su questo, un punto origine Ω (v. figura). Il semicircolo massimo passante per P e limitato dai poli del circolo di riferimento (ortogonale dunque a quest'ultimo) lo taglierà in un terzo punto P′.
Le coordinate fissanti la posizione del punto dato P sono i due archi Ω P′, P′P, appartenenti al circolo e al semicircolo massimi nominati.
Il piano del circolo massimo di riferimento è il piano fondamentale di quel sistema di coordinate.
Ai sistemi di coordinate sferiche celesti usati corrispondono rispettivamente i seguenti piani fondamentali: al cosiddetto sistema altazimutale (coordinate: azimut e altezza), il piano dell'orizzonte; ai sistemi equatoriali (coordinate: angolo orario e declinazione, oppure ascensione retta e declinazione), il piano dell'equatore celeste; al sistema eclittico (coordinate: longitudine e latitudine eclittica), il piano dell'eclittica; al sistema galattico (coordinate: longitudine e latitudine galattica), il piano medio della Via Lattea. Se da un sistema di coordinate sferiche si passa al corrispondente sistema cartesiano Oxyz dello spazio, avente cioè gli stessi elementi di riferimento, il piano fondamentale del primo è il piano xy del secondo.
Per le variazioni dei piani fondamentali v. astronomia: Astronomia sferica.
Piano invariabile del Laplace. - In meccanica celeste si designa con questo nome il piano che passa per il baricentro del sistema solare, cioè per il Sole, ed è perpendicolare al momento (vettoriale) risultante delle quantità di moto del sistema. La qualifica di "invariabile" deriva dal fatto che, in quanto il momento risultante delle forze esterne agenti sul sistema solare è sensibilmente nullo, il momento risultante delle quantità di moto del sistema, in forza di un teorema generale di dinamica (v. dinamica, n. 16), si mantiene, durante il moto, costante (in grandezza e direzione), talché si conserva invariata anche la giacitura del piano del Laplace. Se poi si tiene conto che è sensibilmente nulla anche la risultante delle forze esterne agenti sul sistema solare, si deduce da un altro teorema generale di dinamica (v. dinamica, n. 16) che il baricentro, cioè il Sole, si muove di moto rettilineo uniforme (verso un punto della sfera celeste chiamato apice; v. solare, sistema). Perciò si conclude che il piano del Laplace si muove di moto traslatorio uniforme.