piantare
Nella sua accezione più propria e immediata ricorre solo nel Fiore, in armonia con il procedimento allegorico del poemetto, secondo il quale il fiore è simbolo della donna e, in alcuni passi, della sua verginità: I 3 i' guardava un fior che m'abbellia, / lo quale avea piantato Cortesia / nel giardin di Piacer; altro esempio in XXXI 9.
Con riferimento alla forma di condanna capitale della propagginazione, ricordata da D. come pena dei simoniaci (If XIX 22-24, 49-51), e quindi - indirettamente - alla pratica agraria da cui essa traeva il nome, Niccolò III lo usa in senso estensivo per ricordare che Bonifacio VIII starà piantato coi piè rossi (XIX 81) fino alla morte di Clemente V, che ne prenderà il posto. È uso attestato anche da G. Villani (X 117 " il detto Giovanni fu... attanagliato, e levategli le carni di dosso con le tenaglie calde in fuoco, e poi piantato ").