OLEIFERE, PIANTE
. Con questo nome s'indicano i vegetali che forniscono olî grassi i quali, quando sono liquidi a temperatura ordinaria, costituiscono gli olî propriamente detti, (v. olî) mentre quando si mostrano solidi o quasi, costituiscono il sego o burro vegetale.
Gli olî si trovano nell'interno delle cellule e permangono generalmente là dove essi si sono formati, perché costituiscono delle sostanze di riserva. L'olio è contenuto nell'interno del protoplasma, anzi precisamente, sotto forma di goccioline o di pallottole, nel succo cellulare: può essere accompagnato da granuli d'aleurone (come avviene in molte piante oleifere), da clorofilla (olivo), da granuli di sostanze resinose (cotone) o da sostanze coloranti (palma da olio). Si ritiene che la formazione dell'olio avvenga o per trasformazione degl'idrati di carbonio (amido, glucosio, cellulosa) o per scissione (secondo l'opinione di C. von Nageli) degli albuminoidi. Le ricerche di S. Ivanov porterebbero a dimostrare che la formazione dell'olio nelle cellule dei semi maturanti avverrebbe sotto l'azione di una diastasi, detta lipasi, che è lo stesso fermento il quale durante la germinazione determina la trasformazione dell'olio per la sua utilizzazione: questo fermento, durante la maturazione del seme, provocherebbe la formazione dell'olio per via sintetica. In particolari casi si sono osservati nelle cellule oleifere speciali plastidî (elaioplasti), nei quali avviene la formazione e l'accumularsi dell'olio.
Secondo v. Wiesner le piante da olio e da grassi sono circa 300 riunite in 57 famiglie; mentre molte di esse hanno importanza puramente locale e regionale, alcune hanno un'importanza nazionale o internazionale, tanto dal punto di vista agrario, quanto da quello industriale e commerciale.
Le più importanti sono: Elaeis guineensis L. e E. melanococca Gaertn. (olio di palma e di palmisto); Cocos nucifera (olio di cocco); Zea mays L. (olio di mais); Fagus silvatica L. (olio di faggio); Juglans regia L. (olio di noce); Brassica campestris L., B. napus L., B. rapa L. e loro varietà (olio di colza, di rapa, di ravizzone); Br. nigra Koch. e Sinapis alba L. (olio di senape); Arachis hypogaea L. (olio di arachide); Papaver somniferum L. e sue varietà (olio di papavero); Gossypium, parecchie specie e varietà (olio di cotone); Prunus amygdalus Stok. (olio di mandorle); Ricinus communis L. e specie affìni (olio di ricino); Soja hispida Moench. (olio di soia); Sesamun indicum D.C. e S. orientale L. (olio di sesamo); Linum usitatissimum L. (olio di lino); Olea europaea L. (olio di olivo); Helianthus annuus L. (olio di girasole).
E poi ancora si possono ricordare: Moringa pterygosperma Gaertn. o M. oleifera Lam. che fornisce l'olio di Ben molto apprezzato in orologeria come lubrificante e in profumeria come cosmetico perché non irrancidisce; Camellia drupifera Lour. (olio di camelia); Guizotia oleifera D.C.; Ximenia americana L.; Argemone mexicana L.; Cannabis sativa L., ecc. E da notare che la maggior parte delle piante da olio e da grassi vive nelle regioni tropicali e subtropicali.