PIASTRA
. Dal significato proprio di lastra di metallo questa voce venne trasferita a indicare le monete d'argento e anche quelle d'oro di grandi dimensioni. Nel sec. XVI a Bologna si disse piastra la moneta del valore di un testone romano equivalente alla lira bolognese, ma poi rimase solo a designare gli scudi romani e bolognesi e anche quelli di Firenze, che ebbero anche altre denominazioni (v. francescone; pisis). La moneta d'argento del regno delle Due Sicilie conservò questo nome fino alla caduta di esso con la piastra da 120 grana. Il diminutivo piastrino servì a Firenze per indicare i luigini (v. luigino).
Piastra è altresì il nome con il quale gli Europei designano una moneta usata in Turchia e nei paesi dell'ex-impero ottomano. Il nome turco è ghurūsh o qurūsh e deriva da grossus, forse attraverso al tedesco o allo slavo. Dal secolo XVII in poi ha sostituito come unità monetaria l'aqče. Cento piastre costituiscono una lira turca; quaranta pārā formano una piastra. Un tempo la piastra equivaleva a uno scudo d'argento, pesando, in varie epoche, da 19 fino a 24 grammi. Al tempo del sultano ‛Abd ul-Megīd (1839-1861) fu ridotta a 1,2 grammi d'argento. Attualmente in Turchia si conta a lire e piastre (kuruŞ nel nuovo alfabeto); la monetazione metallica è fatta in rame e nichel; nel 1934 si emisero pezzi d'argento. Negli ultimi tre anni il valore della lira turca si aggirò intorno a 9,3 lire italiane e quella della piastra, quindi, intorno a lire 0,093.
La piastra è stata eliminata dai paesi del vicino Oriente già soggetti all'impero ottomano con l'introduzione di valute nazionali; in Siria però la lira siriana (= 20 franchi francesi) si suddivide ancora in 100 piastre (qirsh, plur. qurūsh); nel Ḥigiāz la piastra (qirsh) resta come sottomultiplo del tallero (riyāl) arabo. A Tripoli di Libia, dopo la conquista italiana, è scomparso con la moneta turca anche il computo in piastre (pron. dialettale ghersh, plur. ghurūsh).
In Egitto la lira egiziana, che corrisponde a 102,5 centesimi di sterlina, si suddivide in cento piastre, dette dagli Europei "piastre grosse" o "piastre tariffa", in arabo qirsh ṣāgh (letteralmente qirsh, "sana, regolare"). La mezza piastra è chiamata "piccola piastra" o "piastrina" dagli Europei, qirsh ta‛rīfah in arabo.