piazza telematica
loc. s.le f. Luogo di incontro e scambio a disposizione degli utenti della rete telematica.
• il bisogno di una piazza telematica dove si ritrovino gli spaesati componenti della «società degli individui» è diventato mondiale. A questa esigenza rispondono i network sociali, quali Facebook e Twitter che, utilizzati da milioni di persone nel mondo, offrono la possibilità di stabilire relazioni di reciprocità plastiche e illimitate. (Silvia Vegetti Finzi, Corriere della sera, 31 luglio 2011, p. 24, Idee & opinioni) • L’altro lato della faccenda è ancora più interessante e riguarda le librerie, come luoghi fisici e non piazze telematiche. Parallelamente a questa crisi dell’ebook si assiste infatti sul territorio americano ad una rinascita delle librerie indipendenti, date per spacciate con l’arrivo di Amazon e tornate a nuova vitalità: sono 2227 nel 2015, erano 1660 cinque anni fa. (Raffaella De Santis, Repubblica, 24 settembre 2015, p. 48, Cultura) • Una volta, si diceva, che bastava «penna e calamaio» per fare la dichiarazione dei redditi. Oggi, invece, non può farsi a meno di un computer e di un collegamento a Internet: il modello, per fare un esempio, ormai circola solo sulla piazza telematica (una volta lo si andava a ritirare dai Vigili o sul Comune). La dichiarazione precompilata dal Fisco si può ottenere dal 18 aprile, accedendo in un’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. (Daniele Cirioli, Avvenire, 26 aprile 2017, p. 15).
- Composto dal s. f. piazza e dall’agg. telematico.
- Già attestato nella Repubblica del 23 ottobre 1992, p. 11 (Alvaro Fiorucci).
> agorà digitale.