PICCARDIA (A. T., 32-33-34)
Antica provincia della Francia settentrionale, compresa tra l'Artois a N. e a E., l'Ile-de-France a S., la Normandia a SO. e la Manica a O. Il nome, usato comunemente per designare l'insieme dei territorî situati ai confini nordorientali del bacino di Parigi, sull'orlo della pianura fiamminga, ha un significato geografico piuttosto impreciso. Per lungo tempo esso servì a designare un'area linguistica, quella delle parlate francesi nella parte settentrionale del bacino parigino, sull'orlo della pianura fiamminga. Tuttavia, se scarso è il valore geografico della parola Piccardia, "pianura piccarda" corrisponde a una realtà fisionomica la quale si trova con aspetti costanti tra il corso medio dell'Oise a S., la Scarpe a N., la Bresle a O. e la linea Valencienne-Solesmes-Vervins verso E. Tali aspetti sono quelli di una regione in cui l'azione secolare degli uomini ha impresso un'orma profonda su elementi naturali contrassegnati da una forte originalità.
Su tutta la sua estensione, la pianura piccarda presenta un livellamento dei terreni cretacei, anzi, si può dire, degli elementi superiori della serie, costituiti dal gesso bianco (Senoniano). Il Turoniano, con i suoi gessi glauconitici, in cui i noduli di fosfato di calcio hanno tanta importanza agricola, con i suoi gessi grigi e le sue marne si trova solo in prossimità delle Ardenne e nei solchi d'erosione. Questa massa è ondulata da un increspamento i cui assi sono orientati da ESE. a ONO.; la direzione è ancora sensibile nel tracciato del corso inferiore della Somma e dei corsi d'acqua che si dirigono verso la Manica. Ma le erosioni antiche hanno impresso alla superficie un aspetto notevolmente uniforme e calmo: le elevazioni non superano mai i 200 m. La rarità delle acque superficiali e la frequenza delle valli secche rivelano la permeabilità della roccia. Un elemento ben distinto del paesaggio è rappresentato dalle valli attuali, prodotte da un'erosione più recente, le quali hanno forma di lunghi corridoi col tratto pianeggiante convesso, e sono colmate da uno spesso strato di torba. Le acque che sgorgano dai fianchi di queste valli, a livello delle falde freatiche, dànno luogo alla formazione di paludi.
Sugli altipiani, la creta è spesso mascherata. Gli strati superficiali terziarî (sabbia e arenarie), che attestano l'antica unione del bacino parigino col bacino fiammingo, occupano un'estensione ristretta e sono segnalati dalla presenza di boschetti. Assai più importanti sono le zone costituite da argilla silicea, prodotta dalla decalcificazione della creta: gli strati d'argilla raggiungono talora perfino la potenza di 10 m. Si trovano soprattutto nelle regioni anticlinali e precisamente nei dintorni di Boulogne, nelle alture dell'Artois e in vicinanze delle Ardenne. Impermeabile, pesante e fredda, quest'argilla silicea è più propizia ai boschi e ai prati che non ai cereali. Ma il rivestimento più caratteristico della pianura piccarda è indubbiamente costituito dal limo, formato da depositi d'origine probabilmente complessa, con strati che vanno dal giallo chiaro al rosso mattone e i cui elementi furono forse derivati in gran parte dalle argille silicee.
Infine, dinnanzi alla falesia morta che costeggia il paesaggio di creta e al riparo dei successivi cordoni litorali, s'è formata una pianura litorale (Bas-Champs) di cui l'uomo ha consolidato la conquista. Colture tipiche dei terreni limosi sono quelle del grano e della barbabietola da zucchero, mentre nei terreni argillosi ha larga parte l'allevamento dei bovini e degli ovini, Il Vermandois e il Santerre, vale a dire i paesi più propriamente piccardi, producono più dei due quinti dell'intera raccolta di barbabietole da zucchero della Francia e i rendimenti del grano sono superati solo da quelli del dipartimento del Nord. Sono paesi di sfruttamento medio, nei quali, sugli altipiani, si raggruppano in grossi villaggi le abitazioni rurali così caratteristiche: "edifici schierati intorno a un piccolo cortile interno, in forma d'un quadrilatero perfettamente chiuso; sulla strada, il granaio, attraverso il quale bisogna passare per poter penetrare nel cortile". Un altro tipo di coltura e d'insediamento rurale prevale nelle valli, dove si sfrutta la torba. Intorno ad Amiens e ad Abbeville prevalgono le colture orticole. Le vicende demografiche successive alla guerra sono state sfavorevoli all'agricoltura piccarda nelle sue forme tradizionali, perché esse esigono abbondante mano d'opera stagionale; la trasformazione dei terreni seminati a grano in prati s'è accelerata.
Le industrie regionali furono fondate dapprima sulle risorse del suolo. Le industrie tessili che utilizzavano originariamente la lana delle pecore piccarde, la canapa e il lino del paese, si sono trasformate. Amiens s'è specializzata nella lavorazione di tessuti di cotone e di velluti di cotone, nella confezione di abiti e in quella di scarpe; Saint-Quentin, nella lavorazione del lino e del cotone. Vi è poi, nata anch'essa dall'agricoltura, l'industria dello zucchero, il cui aspetto prevalente, dopo il 1919, è il movimento di concentrazione, con riduzione del numero degli zuccherifici.
La trasformazione dell'economia rurale e la scomparsa delle piccole industrie si accompagnano a un accentuato movimento di concentramento urbano che si effettua a spese delle campagne, sebbene la densità della popolazione rurale rimanga elevata (generalmente, più di 60 ab. per kmq.). In questa regione di passaggio e di lotta, in cui, ancora durante la guerra mondiale, tutti i corsi d'acqua, Somma, Ancre, Avre, costituivano linee difensive, si trova un gran numero di piccole città fortificate che dominavano la strada di Parigi: Albert, Roye, Péronne, Montdidier. Ma i due centri principali sono Amiens, al passaggio della Somma (Samarobriva), chiave delle relazioni di Parigi col Passo di Calais e con le Fiandre, rigogliosa città industriale di 120.000 ab. (con i sobborghi), orgogliosa della sua magnifica cattedrale, e Saint-Quentin, città industriosa, che domina le strade ferrate e le vie di navigazione interna verso il Belgio (49.000 ab.).
Storia. - Nella regione piccarda, abitata da tempi remotissimi, sono stati trovati utensili preistorici (da Boucher de Perthes, nel 1838 e, più tardi, i resti umani di Saint-Acheul, presso Amiens). Le principali tribù galliche vissute nella regione sono gli Ambiani, i Veromandui, i Suessiones, i Silvarectes, i Bellovaci, con alcuni elementi dei Morini e dei Remi.
Dopo l'occupazione romana e le invasioni barbariche, il territorio fu conquistato dai Franchi, e Clodoveo vi stabilì la propria capitale a Soissons; il paese costituì una parte della Neustria. Per altri aspetti, furono ugualmente capitali Noyon sotto Carlomagno e Laon sotto gli ultimi Carolingi. Sotto i Merovingi fece notevoli progressi il cristianesimo, con la fondazione delle abbazie di Saint-Riquier, Saint-Valéry, Saint-Médard, Corbie. Sotto i Carolingi il paese subì terribili disastri per opera dei Normanni. Sotto i primi Capetingi si sviluppò il feudalismo con le dinastie di Vermandois, Valois, Ponthieu, ecc., le signorie ecclesiastiche di Noyon, Beauvais, Saint-Riquier. Ma la monarchia, che si appoggiava su alcune proprietà fiscali antiche, specialmente su quella di Quierzy, dove erano stati firmati i capitolari dell'870, cominciò a riunire lentamente nelle proprie mani la regione (Valois e Vermandois, sotto Filippo Augusto).
D'altra parte, a imitazione della Fiandra, d'onde parecchie colonie vennero a stabilirsi in Piccardia, sorse l'industria dei drappi: e ciò condusse all'arricchimento una borghesia che, nella maggior parte delle città, si affermò per mezzo di rivoluzioni comunali (Noyon fu la prima, nel 1108). Anche la classe dei contadini conservò una certa iniziativa, che doveva manifestarsi brutalmente nel 1358, con la Jacquerie. Del resto il paese, per quanto scarsamente differenziato dalle regioni vicine, affermava la propria originalità attraverso un linguaggio colorito che ha conservato talune caratteristiche di pronunzia; attraverso l'arte (l'arte gotica è originaria delle regioni ai confini della Piccardia, e Amiens ebbe una scuola d'architetti fino dal 1400); attraverso la sua attività intellettuale (l'università di Parigi ebbe presto una nation picarde); attraverso il carattere dei suoi abitanti (si afferma infatti che la parola Picard, d'onde Piccardia, proviene dalle loro abitudini litigiose, piques). Già usata nel sec. XIII, la parole Picardie entrò in modo un po' vago nel linguaggio amministrativo durante il sec. XIV.
Le città della Somma occupate al principio del sec. XV dal duca di Borgogna, al quale ne fu confermato il possesso dal re d'Inghilterra nel 1423 e dal re di Francia nel 1435 (Amiens, Doullens, Corbie, Péronne, Montdidier, Roye, Abbeville, Saint-Quentin), furono da Luigi XI riscattate a Filippo il Buono nel 1463 e, nonostante tutti gli sforzi di Carlo il Temerario, figlio di Filippo, furono conservate dalla corona. Fino dal 1477 Luigi XI organizzò amministrativamente il paese in ricevitoria generale delle Finanze. Nel secolo XVI la Piccardia costituì un governo militare suddiviso in due parti: l'Alta (regione di Amiens, Santerre, Vermandois, Thiérache) e la Bassa (Ponthieu, Vimeu, regione di Boulogne, Calais). Infatti Calais, presa dagl'Inglesi nel 1347, era stata riconquistata nel 1558 (donde il nome di "paese riconquistato"). La regione, dalla quale fino dallo stesso anno 1558 Enrico II trasse un nuovo reggimento (reggimento di Piccardia), costituì un attivo teatro d'operazioni militari durante le guerre franco-spagnole nei secoli XVI e XVII, perché i fiumi della Piccardia costituirono altrettante difese importanti che il nemico doveva superare; inoltre, Francesco I aveva fatto costruire parecchie fortezze che furono in seguito rimaneggiate dal Vauban. Sotto Luigi XIV dalla denominazione di Piccardia vennero esclusi i paesi periferici. Furono istituite due generalità (Amiens e Soissons) corrispondenti approssimativamente ai due baliaggi del tempo di Filippo-Augusto (Amiens e Vermandois). Nel 1787 fu tenuta ad Amiens un'assemblea provinciale. Durante la rivoluzione francese la Piccardia, fortemente scossa dalle idee nuove, doveva fornire alla causa rivoluzionaria partigiani come Robespierre, Lebon, Babeuf e Saint-Simon, fondatore d'uno dei grandi sistemi socialisti (il saint-simonismo). Nel sec. XIX l'avvento delle macchine sconvolse le condizioni tradizionali della produzione industriale e i fabbricanti di tulle come quelli di velluto d'Amiens, subirono duramente le conseguenze delle crisi industriali.
Nella guerra mondiale la Piccardia fu una delle principali zone di operazione e una delle regioni francesi più colpite dall'invasione tedesca.
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