PICCOLOMINI
. Famiglia senese, a cui una leggenda attribuisce origini etrusco-romane, facendola risalire ai tempi di re Porsenna. Certo è che i P. risalgono a tempi molto antichi. Un Martino di Piccolomo, vivente sotto legge longobarda, appare in un atto del 1098; un Piccolomo di Montone è dei consoli nel 1165. Famiglia guelfa, seguì le fortune della sua parte. Fu tra le prime famiglie di grandi che si dedicarono alla mercatura, ed ebbe banchi a Genova, a Venezia, in Francia, in Inghilterra. Il sec. XIII segna il suo apogeo commerciale. Quando incominciò a delinearsi la crisi economica, si ritrasse in tempo dagli affari e si rivolse all'acquisto di un vasto dominio terriero. I P. furono nominati conti palatini nel 1458 da Federico III. Si divisero fino ab antiquo in varî rami che tuttavia conservarono tra loro vincoli molto stretti: per volontà di Pio II fu costituita una consorteria Piccolomini, la quale esiste tuttora. Tre sono i rami oggi estinti: 1. Il ramo papale e Todeschini, del quale fu capostipite Bartolomeo di Piccolomo (nominato in un atto del 1226) e al quale appartenne Enea Silvio (v. pio ii). Da Laudomia, sorella di questo, ebbe origine il ramo Todeschini, del quale furono il cardinale Francesco (v. pio iii), Antonio (v.) duca d'Amalfi e Alfonso (v.) generale di Carlo V. 2. Il ramo Piccolomini di Sticciano, derivante da Caterina, sorella di Pio II; ramo al quale appartenne Ottavio (v.) e che si estinse nel 1757 con Ottavio Enea. 3. Il ramo Piccolomini di Modanella, che risale a un Conte di Guglielmo (nominato nel 1280) e si estinse nel sec. XVIII in Caterina di Antonio, che sposò uno Spannocchi. Quattro rami sono tuttora viventi: i Piccolomini Clementini e i Piccolomini Carli, che discendono da Ranieri di Rustichino (1207); i Piccolomini di Aragona, che hanno per capostipite Bartolomeo di Piccolomo, fratello di Rustichino (1226); i Piccolomini Febei, dei quali fu autore Francesco Piccolomini Clementini, figlio di una Febei, che fu adottato da uno zio materno (1775) e si trasferì in Orvieto; i Piccolomini Naldi e Bandini, che derivano da Niccolò di Orazio, il quale sposò nel 1708 Barbara Naldi. Suo nipote Flavio fu più tardi chiamato a succedere nel fidecommesso Bandini.
Bibl.: Litta, Famiglie celebri italiane; A. Lisini e A. Liberati, Genealogia dei Piccolomini di Siena, Siena 1900; Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare, VI, Milano 1932.