PICO della MIRANDOLA
. Famiglia principesca che tenne la signoria della città di Mirandola col titolo di vicarî imperiali dal 1311, di principi dal 1596, di duchi dal 1617, ne fu spogliata nel 1708 e si estinse nel 1747. Derivava come i Pio di Carpi e i Roberti di Reggio e altre schiatte minori da una consorteria feudale che fra il sec. XII e il XIII si diceva dei figli di Manfredo e teneva in comune la corte di Quarantola (di cui faceva parte Mirandola) e altri beni avuti dalla contessa Matilde, la quale tra i suoi collaboratori aveva avuto un Manfredo di Limidi e i suoi figli discesi da un'antica famiglia di legge salica, favorita dai due re Berengarî e ridotta a modeste condizioni dagli Ottoni. Un Pico nipote di Manfredo fu nel 1154 podestà di Reggio e da lui prese il nome questo ramo dei figli di Manfredo, i quali ancora nel 1174 erano organizzati con a capo consules domus filiorum Manfredi e come tali stringevano un'alleanza col comune di Reggio: nel 1212 erano divisi in due gruppi, uno dei quali casale domini Pici. Parecchi dei discendenti di Pico nei secoli XII e XIII furono podestà in varî comuni, mentre la famiglia faceva parte della fazione ghibellina modenese detta dei Grasolfi, espulsa nel 1264 dalla città: nel 1309 Francesco Pico partecipava all'espulsione da Modena di Azzo VIII d'Este, nel 1311 era creato dall'imperatore Enrico VII vicario imperiale di Modena e otteneva per sé solo l'investitura di Mirandola. Da Modena passò podestà a Pisa e a Verona, e nel 1318, fatta ribellare Modena contro Passerino Bonaccolsi, la tenne un anno per sé; malgrado la restituzione fattane, fu nel 1321 catturato da Passerino e lasciato morire di fame in una torre: anche Mirandola era stata allora perduta e solo un suo pronipote Francesco la riebbe dall'imperatore Carlo IV nel 1354. Nelle guerre dell'Italia settentrionale dei secoli XIV e XV i P. stettero quasi sempre per i Visconti e si distinsero quali condottieri; solo il celebre Giovanni (v.) si rese noto negli studî. La rovina della famiglia venne dalle contese tra fratelli e cugini: per esse il ramo prevalente tenne nel Cinquecento per i Francesi, l'altro per gl'imperiali e per i papi. Lodovico, che partecipò alla difesa di Siena e nel 1552 era stato assediato invano in Mirandola, ottenne nel 1596 il titolo di principe e suo figlio Alessandro I quello di duca nel 1617: questi fu l'unico che con opere di pace si rese benemerito della sua città. Morto nel 1637, ebbe a successore un nipote di linea illegittima, Alessandro II, il cui nipote Francesco Maria, indotto dalla tutrice e zia Brigida, per rancori personali, all'alleanza francese nella guerra di Successione di Spagna, fu nel 1706 espulso dal principe Eugenio e dichiarato decaduto nel 1708. Morì senza discendenza nel 1747 a Madrid.
Nella chiesa di S. Francesco di Mirandola esistono i sepolcri di Prendiparte e Spinola Pico della fine del sec. XIV, opera di Paolo dalle Masegne.
Lo stemma di questa famiglia era scaccato di argento e celeste a cui fu aggiunto nel capo l'aquila imperiale per il vicariato.
Bibl.: G. Tiraboschi, Memorie storiche modenesi, IV; P. Litta, Famiglie nob. italiane.