PICO (A. T., 105-106 e 107-108)
Una delle isole Azzorre situata a SO. di S. Giorgio, da cui la separa un canale largo circa 18 km., e a SE. di Fayal, da cui la divide il canale omonimo, largo 7 km. e poco profondo (meno di 100 m.). Pico ha forma allungata (48 km. di lunghezza, 15 di larghezza media) e copre una superficie di 496 kmq.; è montagnosa, e nella sua parte occidentale s'innalza un arditissimo e imponente apparato vulcanico, il cui cono centrale, il Pico Alto, dai fianchi assai ripidi, raggiunge i 2284 m. s. m. e termina con una caldeira di 300 m. di diametro e di 30 m. di profondità, entro la quale si erge un conetto alto 70 m. Del vulcano di Pico, che attualmente è in attività solfatarica, si ricordano le eruzioni degli anni 1512, 1572, 1718 e 1720. Tutta l'isola è formata da rocce vulcaniche, basalti soprattutto, i quali formano lungo le coste alte ripe, abrase incessantemente dal mare; su vaste distese non si è potuto ancora formare l'humus, e il suolo è rugoso, nerastro, calcinato dal sole e spoglio affatto di vegetazione. Gli abitanti (circa 20.000 nel 1930, 40 per kmq.) in alcune zone hanno frantumato la roccia e vi hanno piantato vigneti e frutteti, che proteggono contro i venti con muri (abrigos). La coltura della vite era un tempo la risorsa principale dell'isola, che esportava in notevole quantità un vino pregiato, ma nel 1854 l'oidio devastò i vigneti, e buona parte della popolazione fu costretta a emigrare negli Stati Uniti. Recentemente, peraltro, la coltura della vite ha avuto una ripresa. Delle piante da frutto si coltivano specialmente albicocchi, fichi e agrumi. Altra risorsa importante per gli abitanti di Pico, ritenuti i più arditi marinai delle Azzorre, è la caccia al capodoglio (chiamato localmente baleia, balena). Il centro principale dell'isola, che fa parte del distretto di Horta, è Lagens do Pico (2500 ab.), sulla costa meridionale.