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PIEDE

di Giorgio Pasquali - Enciclopedia Italiana (1935)
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PIEDE

Giorgio Pasquali

. Metrica. - Termine della metrica quantitativa. Noi intendiamo per piede l'elemento metrico più piccolo raggiungibile all'analisi: l'individuo o l'atomo ritmico. Il termine originario significava evidentemente battuta. Ogni battuta deve avere un'arsi e una tesi. La tradizione metrica più antica chiama piedi (oltre a serie indecomponibili come il gliconeo e il docmio, che noi chiameremo più facilmente versi) il dattilo, lo ionico (a minori e a maiori), il coriambo, il cretico, il peone, il baccheo, lo spondeo, ma sotto il nome di anapesto, trocheo (o coreo), giambo, intende ciò che noi ora diciamo dipodia o meglio metro, perché membri anapestici, trocaici, giambici, sono sempre in numero pari; e che la dipodia formi un'unità è mostrato per trocaici e giambici anche dal trattamento diverso delle sedi pari e dispari (qui la metrica latina innova, uguagliando le due metà). Ma noi sogliamo (e già molti degliantichi solevano chiamare piedi anche figure metriche derivate dai veri piedi per soluzioni, allungamento irrazionale, catalessi, sincope, anaclasi, insomma qualunque breve serie ritmica abbia un valore fra i tre e gli otto tempi primi, anche se essa non abbia esistenza per sé, o sia anzi, considerata in sé, un'assurdità ritmica come la serie di due brevi, pirrichio, che non può avere né arsi né tesi. Tali piedi (in senso improprio) sono di due sillabe: lo spondeo --, il pirrichio ⌣⌣, il trocheo -⌣; di tre: l'anfibrachi ⌣-⌣, il palimbaccheo --⌣, il tribrachi ⌣⌣⌣, il molosso ---; di quattro sillabe: il proceleusmatico ⌣⌣⌣⌣, l'anti-spasto ⌣--⌣, l'epitrito -⌣--.

Bibl.: O. Schröder, Nomenclatore metricus, Heidelberg 1929, p. 38; Westphal-Rossbach, Griech. Metrik, 2ª ed., Lipsia 1868, II, p. 111 segg. (molto costruttivo).

Vedi anche
giambo Nella metrica antica, piede di ritmo ascendente formato da una sillaba breve e una lunga (◡−). ● L’unità di misura dei metri giambici è la dipodia (◡−′◡−): il monometro come verso a sé è usato di rado nei tragici; il dimetro è usato largamente da solo e col trimetro nelle tragedie di Seneca e negli ... proceleusmatico Nella metrica classica, forma metrica costituita da 4 brevi (◡◡◡◡); deriva dall’anapesto o dal dattilo per soluzione della lunga. Non può considerarsi un piede vero e proprio, perché non è usato in modo autonomo. verso letteratura In poesia, unità di discorso avente una struttura metrica e un disegno ritmico e delimitata da una pausa virtuale, di solito isolata, nella tradizione grafica occidentale, mediante un a capo o uno spazio. 1. Aspetti generali del verso classico Il verso è un’entità formata da più piedi ... cesura Nella metrica classica, pausa nel corso del verso, coincidente con la fine di una parola all’interno di un piede; se cade in fine di parola e in fine di piede si chiama dieresi. Nei versi recitativi (esametro, trimetro e tetrametro tragico) cade in determinate sedi assumendo denominazioni diverse: pentemimera ...
Vocabolario
piède
piede piède s. m. [lat. pes pĕdis, voce di origine indoeuropea]. – 1. a. Nell’anatomia dei vertebrati, l’ultimo segmento dell’arto posteriore dei tetrapodi (detto più propriam., in anatomia comparata, autopodio); comprende tre gruppi di...
pied-à-terre
pied-a-terre pied-à-terre 〈pi̯èt a tèer〉 locuz. m., fr. (propr. «piede a terra»). – Appartamento, generalm. di piccole dimensioni, usato solo temporaneamente e per brevi soggiorni da chi abitualmente risiede altrove: mi ha prestato il suo...
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