pieno (pino, solo in Rime dubbie XXVI 2, è dovuto alla rima " piuttosto umbra che siciliana ", Contini)
Aggettivo largamente usato, in funzione sia attributiva che predicativa. Il complemento che ne dipende, introdotto da ‛ di ', è in qualche caso non espresso, ma facilmente deducibile dal contesto; talora è usato assolutamente.
Nel senso proprio di " riempito ", " colmo ", in riferimento a cose materiali, cui è connessa l'idea di un ‛ contenente ': 'l duca mio... / prese la terra, e con piene le pugna / la gittò dentro a le bramose canne, If VI 26; i cerchi dell'Inferno son pien di spirti maladetti (XI 19; analogamente XVIII 59); Pd VI 60 ogne valle onde Rodano è pieno, ogni " corso d'acqua da cui il Rodano è riempito ", Chimenz; Vn XXIII 17 4 li occhi miei pien di pietate, " colmi di lagrime ".
Anche in contesti figurati: il commento alle canzoni del Convivio sarà quello pane orzato del quale si satolleranno migliaia, e a me ne soperchieranno le sporte piene (Cv I XIII 12: cfr. Ioann. 6, 5 ss.); le cocolle / sacca son piene di farina ria (Pd XXII 78), cioè " entro le cappe monacali sono persone corrotte, come farina guasta entro sacchi " (Scartazzini-Vandelli); al banchetto del sapere non si accosti alcuno settatore di vizii, perché lo stomaco suo è pieno d'omori venenosi contrarii, Cv I I 12; la scarsella di Astinenza è piena di forneccio, quella di Falsembiante pien'e fornita [si noti la dittologia] / di tradigion, Fiore CXXIX 13 e CXXX 7.
Sempre con riferimento materiale, p. assume talvolta, nel contesto, valori un po' diversi. Detto di località, vale " affollato ", come la selva dei suicidi, piena / di nere cagne (If XIII 124); Intorno a lui [" lo spazio ", " la zona " intorno a Traiano] parea calcato e pieno / di cavalieri, Pg X 79; accanto alle città d'Italia tutte piene / ... di tiranni (VI 124) va posta Firenze, ch'è piena / d'invidia, cioè " d'invidiosi " (If VI 49; ma quel che subito segue - sì che già trabocca il sacco - accentua il realismo dell'immagine, per cui questo esempio potrebbe collocarsi tra quelli citati all'inizio. Si noti poi il diverso valore della stessa espressione in Vn IV 1 molti [amici] pieni d'invidia, " invidiosi "); per le coste e per lo fondo della terza bolgia D. vede piena la pietra livida di fóri (If XIX 14), cioè tutta " cosparsa " di buchi, " forata "; la campagna santa / .., d'ogne semenza è piena, Pg XXVIII 119; durante la peste in Egina fu l'aere... pien di malizia (If XXIX 60), quasi " impregnato " di germi, e quindi " ammorbato " (Scartazzini-Vandelli). E ancora: le penne dei quattro animali della processione nel Paradiso terrestre sono piene d'occhi (Pg XXIX 95), anch'esse " cosparse " o " ricoperte " di occhi; e " ricoperto " di fango si presenta Filippo Argenti (dinanzi mi si fece un pien di fango, If VIII 32: cfr. fangose genti, al v. 59, e VII 110).
Nel contesto figurato di altre numerose occorrenze, in cui il complemento dipendente da p. è rappresentato da un sostantivo astratto, l'aggettivo vale " dotato ", " ricco ", " colmo ", con sfumature varie; oppure " preso fortemente da " (paura, sdegno, ecc.).
Si vedano i seguenti esempi: ella si mostrava... piena di tutti li piaceri, " dotata di ogni bellezza " (Vn XXVI 3; invece la femmina balba è di piacere a sentir piena [Pg XIX 21], " piacevole ad ascoltarsi "); la mia donna, piena di letizia (Pd XXV 16; cfr. anche V 107, riferito a ombra); Noi siam di voglia a muoverci... pieni, " animati " (Pg XVIII 115; cfr. XXIII 60); io son pieno (di speranza), Pd XXV 77; Stazio fu p. di senno, Pg XXII 24; i Genovesi sono uomini... / pien d'ogne magagna (If XXXIII 152), e i Pisani sono visti come volpi... piene di froda, " ingannatrici " (Pg XIV 53); l'Amante del Fiore è tutto pien d'umiltà (XII 1), lo Schifo è pien d'arditezza, il valletto... pien di larghezza (XIII 2 e 7); cfr. inoltre Cv II V 5, IV XII 4, XIII 11, sempre detto di persone. Figurato è pure Pg XX 57 trova'mi... / d'amici pieno, " con molti amici ".
Ancora nel senso di " ricco ", " fornito abbondantemente di ", p. può può riferirsi a cose oppure a concetti astratti (talora personificati): Beatrice mi guardò con li occhi pieni / di faville d'amor (Pd IV 139; e cfr. XXIII 23); tutti eran già pieni / de l'alto dì [" inondati dalla luce del sole "] i giron del sacro monte, Pg XIX 37; veggio... grande campagna, / piena di duolo e di tormento rio, If IX 111; Quel Socrato... / fu fontana piena di salute, Fiore XLIV 2; le stelle del Cielo Stellato sono... piene di vertù, Cv II III 15; le ricchezze sono piene d'imperfezione e di tutti defetti (IV XI 5 e XII 8); lo mezzo [" lo spazio "]... è tanto pieno di lume che..., III IX 12; Bianchezza è uno colore pieno di luce corporale, come la contemplazione è... piena di luce spirituale, IV XXII 17; Amor... è pien di salute, Rime LXXXIII 71; la Filosofia... è donna piena di dolcezza, II XV 3; par che de la sua labbia si mova / un spirito soave pien d'amore, " che spira amore " (Vn XXVI 7 13; cfr. anche Rime dubbie XXVI 2; in Pd VIII 38 gli spiriti del cielo di Venere dichiarano di essere pien d'amor, " animati da ardore di carità "); Vn XXXI 11 30 (anima p. di grazia), Rime CXVI 22, Cv IV Le dolci rime 130, Rime dubbie X 5 e XVII 12, Cv III Amor che ne la mente 35 (ripreso in XIII 11); e analogamente I X 13, II IV 9, V 13, XIV 19, XV 1 e 5, III XIII 2, IV VI 17 (due volte, di cui una al superlativo), XXII 13, Pg XXVI 63, Pd XXX 40 e 41.
Per l'altro valore di cui si è detto (" preso intensamente da "), si vedano questi luoghi: rimasi di paura pieno, " impaurito " (Rime LXVII 62); questa donna fue amarissimamente piena di dolore, " si addolorò moltissimo " (Vn XXII 2); l'angelo da ciel messo appare pien di disdegno (If IX 88); Folo fu pien d'ira, " violento " (XII 72), e il centauro Caco si presenta pien di rabbia (XXV 17; cfr. anche Pg XXXII 157); nei rilievi del Purgatorio Roboam è rappresentato pien di spavento, " spaventato " (Pg XII 47; ma cfr. la stessa espressione con valore, per così dire, attivo, in If IX 65 un fracasso d'un suon, pien di spavento, " spaventoso "); la gente piena d'errore è quella " soggetta all'errore ", che segue false opinioni (Cv IV II 14); Io mi rivolsi d'ammirazion pieno, " tutto stupito " (Pg XXIX 55; e cfr. XXXI 127); If I 11.
Usato assolutamente, indica completezza. In senso materiale, in Pg XXXIII 139 piene son tutte le carte / ordite a questa cantica seconda; e anche, per significare la dimensione massima di qualcosa: Cv IV XVI 8 piena luna, cioè la luna nella fase del plenilunio. Di cose immateriali: Cv II VI 7 a pieno intendimento di queste parole, dico, ecc.; If XVII 37 Acciò che tutta piena / esperienza d'esto giron porti, " piena e totale " (Mattalia; e così XXVIII 48); Pg XXVIII 16 con piena letizia; Pd XXIX 63 hanno ferma e piena volontate, " possiedono la pienezza e la fermezza della volontà " (Sapegno).
Ancora in questa accezione, l'aggettivo è usato in If X 66 Le sue parole e 'l modo de la pena / m'avean di costui [Cavalcante] già letto il nome; / però fu la risposta così piena, " compiuta, esauriente " (Scartazzini-Vandelli), ovvero " sicura e completa " (Chimenz), " compiuta, esplicita " (Sapegno). Il Pagliaro (Ulisse I 206-207), però, obiettando che " il riconoscimento è solo la condizione di una risposta, non di una risposta‛ completa ' ", intende " pregnante di significati ": cioè D. avrebbe voluto dire, ellitticamente, che, in quanto egli si fondava " sul presupposto che i dannati conoscessero il presente ", la sua risposta a Cavalcante " non si era dilungata in particolari ed era stata così concisa e pregnante ".
In particolare, col significato di " giunto alla compiutezza, alla maturità ", detto della vita umana: If XV 51 mi smarri' in una valle, / avanti che l'età mia fosse piena, cioè prima, sia pure di pochi mesi, dei 35 anni (cfr. If I 1-2 e Cv IV XXIII 11).
Analogamente, nel senso di " folto ", " fitto ": If V 41 li stornei ne portan l'ali / nel freddo tempo, a schiera larga e piena.
In Cv I VII 12 non averebbe pieno lo suo comandamento, p. " corrisponde all'empitore del § 11, e vale ‛ adempito ' ", spiegano Busnelli-Vandelli, accostando questo passo a If XV 79 Se fosse tutto pieno il mio dimando; Pd IX 109 perché tutte le tue voglie piene / ten porti; anche XXIV 3 la vostra voglia è sempre piena.
La locuzione avverbiale ‛ a p. ', " pienamente ", " completamente ", ricorre in If IV 145 Io non posso ritrar di tutti a pieno; XXVIII 2, Cv III IV 4 e VIII 3.