GRATAROL, Pier Antonio
Nacque nel 1730 in Venezia da un avvocato della cancelleria ducale, in cui, diciottenne, entrò alla morte del padre. Distintosi per il fervido ingegno, a 34 anni conseguiva il posto di segretario del senato e la designazione a importanti legazioni. Ma, incline ai facili amori, sebbene ammogliato, cadde presto in disgrazia. Inimicatosi con la Tron e con Carlo Gozzi, e, deriso da questo nel galante (Adone) di una sua commedia, fuggiva; e a Stoccolma nel 1779 pubblicava la sua Narrazione apologetica in odio al governo veneto, di cui, con un misto di esagerazioni e di verità, descrisse la corruzione e l'intrigo dominanti perfino nel Consiglio dei Dieci. Condannato in contumacia, fu colpito da una taglia e spogliato dei beni, che la famiglia parzialmente ricuperò con l'avvento dei Francesi. Passava quindi in Inghilterra, dove godeva la protezione di lord Morton Pitt, a Lisbona, negli Stati Uniti, nel Brasile, dal quale intraprendeva con l'avventuriero M. A. Beniowsky e col conte e la contessa Adelsheim un viaggio al Madagascar. Quivi, tradito dal capitano della nave e ammalatosi, moriva nell'ottobre del 1785.
Bibl.: E. Cicogna, in De Tipaldo, Biogr. degl'italiani illustri, II, Venezia 1835, p. 220; G. Damerini, La vita avvent. di Caterina Dolfin-Tron, Milano 1929.