• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

DECEMBRIO, Pier Candido

di Remigio Sabbadini - Enciclopedia Italiana (1931)
  • Condividi

DECEMBRIO, Pier Candido

Remigio Sabbadini

Fratello di Angelo (v.), nacque a Pavia il 24 ottobre 1392; morì a Milano il 12 novembre 1477. Nel 1410 fu carcerato con suo padre Uberto (v.) e, liberato, andò nel 1411 a Genova ospite dei D'Oria. Dal 1419 fino alla morte di Filippo Maria (13 agosto 1447) appartenne alla segreteria viscontea e negli anni 1449-50 a quella della repubblica Ambrosiana. Al principio del 1450 fu chiamato alla curia pontificia con l'ufficio di "magister brevium", che tenne per tutto il pontificato di Niccolò V e nei primi due anni di Calisto III. Dal 1456 al '59 fu segretario alla corte aragonese prima sotto Alfonso, poi sotto Ferdinando. Verso la fine del 1459 si restituì a Milano e vi rimase tutto il 1466 in ansiosa ricerca d'un principe che lo accogliesse: finalmente Borso d'Este lo invitò a Ferrara e lo ospitò per otto anni. Di là il D., decrepito ormai, acciaccato e avvilito, andò a morire a Milano.

Nella sua attività curiale e diplomatica, naturalmente ispirata ai variabili umori dei principi che serviva, il D. diede prova di abilità e avvedutezza. Molteplice fu pure la sua operosità umanistica. Tradusse dal greco Appiano, alcune vite di Plutarco, cinque libri dell'Iliade e ripulì la Politeia di Platone, già rifatta da Uberto suo padre. Per assecondare i gusti del Visconti, volgarizzò Curzio Rufo, il Bellum gallicum di Cesare e il Bellum punicum di Polibio (Madrid, ms. Escuriale, I,1,168). Scrisse molti epigrammi, molti opuscoli in prosa e le biografie di Francesco Sforza e di Filippo Maria Visconti: d'intonazione svetoniana questa seconda. L'epistolario, distribuito in tre sillogi, comprende anche le lettere dei corrispondenti ed è una fonte preziosa per la storia politica e letteraria del tempo. Le lettere sono state pubblicate solo in piccola parte. La forma latina di Pier Candido non è né scorrevole né pura.

Bibl.: A. Cinquini, Lettere inedite di P. C. D. (Nozze Galimberti-Schanzer), Roma 1902; F. Gabotto, L'attività politica di P. C. D., in Giorn. Ligust., XX (1893); G. Petraglione, Il de laudibus Mediol. urbis panegyricus di P. C. Decembrio, in Arch. stor. lomb., XXXIV (1907), pp. 5-45; M. Borsa, P. C. D. e l'umanesimo in Lombardia, in Arch. st. lomb., XX (1893), pp. 5-75, 358-441; A. Battistella, Una lett. ined. di P. C. D. sul Carmagnola, in Nuovo arch. ven., X (1895), pp. 97-135; A. Corbellini, op. cit., 1917, pp. 5-13; R. Sabbadini, Storia e critica di testi latini, Catania 1914, pp. 226-45, 278-80; id., Epistolario di Guarino, III, p. 227; C. Frati, Il volgarizzamento dei Cpmmentarii di G. Cesare fatto da P. C. D., in Archiv. Romanicum, V (1921), pp. 74-80; Butti, Fossati, Petraglione, P. C. D. opuscula historica, in Rev. Ital. Script., nuova ed., XX, parte 1ª; E. Ditt, P. C. D. contributo alla storia dell'umanesimo italiano, in R. Istituto Lomb. di scienze e lettere, Memorie, XXIV (1931), pp. 21-106.

Vedi anche
Antonio Lóschi Umanista e diplomatico (Vicenza 1365 circa - ivi 1441). Fu nella cancelleria di Antonio della Scala, poi in quella dei Visconti (1398-1404), infine, con qualche intervallo, nella Curia romana segretario, scrittore apostolico, notaro, abbreviatore (1407-35): in tale ufficio seguì le fortunose vicende ... Repubblica Ambrosiana Repubblica instauratasi a Milano dopo la morte del duca Filippo Maria Visconti (13 ag. 1447). Il governo dei 24 capitani e difensori della libertà dovette affrontare la continuazione della guerra contro Venezia e la difesa contro i pretendenti alla successione come Ludovico di Savoia e Francesco Sforza, ... Giovanni Arcimbòldi Diplomatico ed ecclesiastico (Parma 1430 circa - Roma 1488). Giureconsulto al servizio di Francesco I e Galeazzo Maria Sforza, vescovo di Novara (1468), cardinale (1473), arcivescovo di Milano (1484), continuò a esercitare le funzioni di consigliere politico e di ambasciatore (a Roma, dal 1472) del duca ... Leonardo Bruni Umanista e uomo politico (Arezzo 1370 - Firenze 1444). Segretario apostolico a Roma, con qualche breve interruzione, dal 1405 al 1415; autorevolissimo cancelliere della Repubblica fiorentina dal 1427 alla morte. Lasciò eleganti e precise traduzioni latine di Demostene, Eschine, Senofonte, Plutarco, Platone, ...
Tag
  • FILIPPO MARIA VISCONTI
  • REPUBBLICA AMBROSIANA
  • FRANCESCO SFORZA
  • BORSO D'ESTE
  • CURZIO RUFO
Altri risultati per DECEMBRIO, Pier Candido
  • Decèmbrio, Pier Candido
    Enciclopedia on line
    Umanista e uomo politico (Pavia 1399 - Milano 1477); figlio di Uberto. Fu della segreteria viscontea dal 1419 al 1447, poi (1449-50) di quella della Repubblica Ambrosiana; magister brevium a Roma dal 1450 al 1456; segretario degli Aragonesi a Napoli, fino al 1459; dal 1466 al 1474 ospite di Borso e ...
  • DECEMBRIO, Pier Candido
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 33 (1987)
    Paolo Viti Nacque a Pavia il 24 ott. 1399 da Uberto, allora segretario e notaio del vescovo di Novara Pietro Filargis (Filargo) detto Pietro di Candia (il futuro papa Alessandro V), e da Caterina Marazzi, figlia di un illustre medico pavese, e fu secondo di altre tre fratelli: Modesto, Paolo Valerio, ...
Vocabolario
càndido
candido càndido agg. [dal lat. candĭdus, der. di candēre «essere bianco»]. – 1. Bianchissimo, d’una bianchezza lucente o senza macchia: neve c.; un velo c.; una c. veste; tovaglia c.; Alle virginee Deità consacra L’alta Regina mia candido...
candidare
candidare v. tr. [retroformazione da candidato] (io càndido, ecc.). – Proporre come candidato per la nomina o l’elezione a una carica: il partito mi ha candidato alla presidenza; più com. il rifl. candidarsi, presentarsi come candidato:...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali