MOLA, Pier Francesco
Pittore e incisore, nato a Coldrerio (Canton Ticino) nel 1612, morto a Roma nel 1666. Venuto, ancora fanciullo, a Roma, vi ebbe a primo maestro il Cavalier d'Arpino e vi conobbe la pittura del Guercino. Sono probabili opere sue di gioventù gli affreschi del Gesù e il Nathan e David della Pihacoteca capitolina. Passato, forse intorno al 1635, a Bologna, vi fu a contatto con l'Albani; dipinse allora, con spirito affine al maestro, quadri di piccole dimensioni, quali il Battesimo di Gesù della coll. Bridgewater a Londra. Fu poi a Venezia e la sua permanenza sulla laguna ebbe grande importanza per lo sviluppo di quel Seicento (il Molinari in parte ne deriva); si attribuiscono a questo tempo un Omero nelle Gallerie di Venezia e un Apostolo nel santuario di Lendinara). Ma la cronologia di questo primo periodo è quanto mai incerta; solo si sa che nel 1637 il M. era a Lucca e nel 1641 a Coldrerio. Possiamo supporlo di ritorno a Roma subito dopo quest'anno; nel 1655 fu eletto membro dell'accademia di S. Luca, principe dal 1662 al 1663.
Sono decisamente posteriori al soggiorno veneziano, tanto importante per l'orientamento della sua pittura, una serie di opere romane, dal colorito cupo e smagliante, memore del Bassano, del Tiziano, del Veronese e arricchito dai contatti col geniale Pietro Testa, col Preti, e col cortonismo; il paesaggio è oggetto di una penetrante interpretazione. Si passa pertanto dall'Agar e Ismaele della galleria Colonna, ancora prossimo al Testa, al cortonesco Endimione della Pinacoteca capitolina, al S. Barnaba per S. Carlo al Corso (posteriore al 1652) non immemore di Saraceni, all'Omero della Corsini (con accenti richiamanti il Preti; il M. poté conoscerlo a Valmontone nel 1661), alla succosa sostanza pittorica del S. Giovannino in S. Anastasia, dove stupenda è l'esaltazione lirica del paesaggio.
Bibl.: Oretti, Notizie dei professori, ecc., V, f. 497 segg. (ms. della Biblioteca dell'Archiginnasio a Bologna); H. Voss, DI P.F.M., pittore e incisore comasco, in Riv. archeol. d. prov... di Como, 1910, p. 177 segg.; id., Die Malerei des Barock in Rom, Berlino 1925, p. 449 segg.; W. Arslan, Opere romane di P.F.M., in Boll. d'arte, VIII (1928-29), p. 55 segg.; G. Fiocco, La pittura veneziana del Sei e Settecento, Bologna 1929, p. 38 segg. e p. 76; H. Voss, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXV, Lipsia 1931.