LOCATELLI, Piera
Nacque a Milano il 9 maggio 1900 da Amedeo, commerciante, e da Anna Mira. Conclusi gli studi classici nel liceo milanese Beccaria, nel 1918 si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Pavia. Si orientò subito verso la ricerca scientifica, cominciando fin dai primi anni del corso a frequentare il laboratorio di patologia generale.
L'istituto - nel quale avevano lavorato C. Golgi, premio Nobel per la medicina nel 1906, A. Monti e A. Negri - reputato all'epoca uno dei più prestigiosi centri di ricerca biomedica, era noto anche in ambito internazionale. In un ambiente così stimolante, la L. poté agevolmente assecondare le proprie inclinazioni e dedicarsi ai suoi primi studi, che pubblicò prima di laurearsi: L'influenza del sistema nervoso sui processi di rigenerazione. Nota preliminare, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pavia, XXXVII (1923), pp. 731-739.
Laureatasi nel luglio 1924, fu subito nominata assistente presso l'istituto di patologia generale dell'Università pavese, diretto da A. Perroncito, quindi aiuto dal 1926. Dopo avere conseguito, nel 1927, la libera docenza in istologia e biologia generale, nel 1928, vincitrice di una borsa di studio della Rockefeller Foundation, frequentò l'Institut Pasteur di Parigi. Dal 1929, conseguita anche la libera docenza in patologia generale, insegnò istologia. Dopo avere insegnato, per incarico, patologia generale nelle Università di Modena e di Sassari, nel 1942 poté fare ritorno a Pavia: avendo, infatti, E. Veratti - successore di Perroncito nella direzione dell'Istituto - raggiunto i limiti di età, alla L. furono affidati l'insegnamento della specialità e la direzione dell'istituto dapprima come incaricata e quindi, superato il relativo concorso, come straordinaria nel 1948 e come ordinaria dal 1951. La L. concluse la sua carriera didattica e scientifica nella gloriosa istituzione pavese, alla quale fu fortemente legata e della quale delineò una minuziosa ricostruzione storica delle origini e dello sviluppo: Camillo Golgi e l'indirizzo di studio della scuola di patologia generale dell'Università di Pavia, in Arch. per le scienze mediche, CXII (1961), pp. 407-419; Patologia generale e istituzione del primo gabinetto di patologia sperimentale cento anni or sono a Pavia, in Atti della Soc. italiana di patologia, XIV (1962), pp. 451-464. Raggiunti i limiti di età, fu collocata fuori ruolo nel 1970.
Nel corso della sua attività, la L. curò attentamente la didattica e seguì assiduamente i suoi allievi, formandoli sulle classiche basi dottrinali della disciplina e indirizzandoli all'approfondimento dei nuovi, grandi settori che cominciavano ad assumere importanza primaria nelle scienze biomediche: immunità, allergologia, endocrinologia, metabolismo, ricambio. Impegnata nella ricerca, recò notevoli contributi, prevalentemente di carattere sperimentale, nei vari campi della patologia generale, e diede alle stampe circa 80 pubblicazioni.
Riprendendo il filone di indagini affrontato durante gli anni del corso, subito dopo avere conseguito la laurea, si dedicò, in un vasto e ben pianificato programma di indagini condotte su animali da esperimento, allo studio della rigenerazione nervea e muscolare, in cui giunse a originali conclusioni: la possibilità che un nervo deviato dalla sede naturale dia luogo a una malformazione di diversi tessuti potenzialmente in grado di coordinarsi, così da costituire un vero e proprio arto soprannumerario; la capacità del sistema cerebrospinale di esercitare la sua influenza solo sui processi di rigenerazione del tessuto muscolare striato e non su quelli dell'epidermide e dell'osso; la caratteristica dimostrata dai gangli spinali di esercitare la propria influenza più attivamente se separati dagli altri centri del sistema nervoso (Sulla formazione di arti soprannumerari, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pavia, XXXVIII [1924], pp. 417-419; L'influenza del sistema nervoso sui processi rigenerativi dei tessuti, ibid., pp. 421-424; Sulla rigenerazione del tessuto muscolare striato, ibid., pp. 425 s.; L'influence du système nerveux sur les processus de régénération, in Archives italiennes de biologie, LXXIV [1924], pp. 85-102; Ulteriori ricerche sull'influenza del sistema nervoso sui processi rigenerativi, in Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e lettere, LVII [1924], pp. 329-335; Nuovi esperimenti sulla funzione del sistema nervoso sulla rigenerazione, in Arch. di scienze biologiche, VII [1925], pp. 301-312; Influenza del sistema nervoso sulla rigenerazione dei tessuti, ibid., VIII [1926], pp. 80-98; Rôle du système nerveux dans les phénomènes de régénération, in Comptes-rendus da la Société de biologie, XCV [1926], pp. 3-28; Der Einfluss des Nervensystems auf die Regeneration, in Archiv für Entwicklungsmechanik der Organismen, CXIV [1929], pp. 686-770). In quegli anni la L. condusse anche ricerche anatomo-fisiologiche sui nervi olfattivi, nel cui contesto riuscì a dimostrare la presenza di fibrille nervose disposte secondo una struttura reticolata interposta tra organi periferici e centrali dell'apparecchio olfattivo, e sulla mucosa olfattiva, nel cui epitelio segnalò la presenza di cellule nervose (Sul nervo olfattivo, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pavia, XLI [1927], pp. 43-45, 47-53; Sulla mucosa olfattiva, ibid., pp. 499-510; Sulla struttura del nervo olfattivo e della mucosa olfattiva, in Arch. italiano di anatomia e di embriologia, XXVI [1929], pp. 331-355; Contributo ai metodi per la dimostrazione di fibre nervose periferiche, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pavia, XLVII [1933], pp. 1009-1013). Quindi la L. si dedicò a studi di endocrinologia sperimentale, con particolare riguardo alle funzioni della ghiandola tiroide, dimostrandone l'implicazione nei fenomeni di resistenza organica alla tossina difterica, lo stato di iperfunzione nel corso di avvelenamenti, il ruolo indispensabile nella formazione di sostanze inibitrici (Contributo allo studio della ghiandola tiroide, in Lo Sperimentale. Archivio di biologia, LXXXVII [1933], pp. 639-661; Alterazioni delle cellule epatiche in seguito ad avvelenamento da tossina difterica. Influenza della tiroidectomia, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pavia, XLVIII [1934], pp. 405-409; Azione del siero di animali intossicati con tossina difterica sull'ipertrofia compensatoria da emitiroidectomia, ibid., pp. 465-472; Azione della tossina difterica negli animali stiroidati, ibid., XLIX [1935], pp. 137-148; L [1936], pp. 21-33; Sul comportamento del siero di animali stiroidati sottoposti all'azione della tossina difterica e di ormone tireotropo, ibid., pp. 599-605; Sull'azione della tirossina e degli estratti tireotropi negli animali avvelenati con tossina difterica, ibid., pp. 607-615 e in Boll. dell'Istituto sieroterapico milanese, XVII [1938], pp. 61-74).
Nel vasto settore della patologia sperimentale, a cui la L. recò numerosi contributi (tra i quali Sui corpi di Kurloff, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pavia, XLIII [1929], pp. 789-793 e in Folia haematologica, XLVII [1932], pp. 220-228), meritano una particolare menzione i suoi studi sull'oncologia, soprattutto quelli sui trapianti di tumori eterologhi e sulla lunga sopravvivenza delle cellule neoplastiche (Rapporti fra nervo e tumore nello sviluppo dei tumori da innesto, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pavia, LXV [1951], pp. 403-410, in collaborazione con C. Prina; Sulla sopravvivenza degli eterotrapianti di adenocarcinoma di Ehrlich, in Rendiconti dell'Istituto lombardo di scienze e lettere, classe di scienze matematiche e naturali, LXXXIV [1951], pp. 618-622; Trapianti sul nervo di sarcomi da benzopirene, ibid., LXXXV [1952], pp. 123-126; Acetilcolinesterasi e placche motrici nello sviluppo del tumore sperimentale, in Archivio De Vecchi per l'anatomia patologica e la medicina clinica, XXXII [1960], pp. 599-608, in collaborazione con B. Magrassi; Sviluppo di tumore solido da trapianto di tumore ascite. Modificazioni dell'apparato mitocondriale, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, XLI [1965], pp. 383 s., in collaborazione con C. Prina - G. Roveta; Variazioni delle strutture mitocondriali nelle cellule di tumore ascite dopo somministrazione di glucosio per via intraperitoneale, ibid., pp. 1167-1169, in collaborazione con C. Prina - G. Roveta; Azione della fitoemagglutinina e di ARN sulle cellule dei tumori ascite in vivo e in vitro, ibid., XLII [1966], pp. 1878 s., in collaborazione con C. Prina - G. Roveta; Tumori sperimentali da sostanze oncogene, in Annali medici, XII [1968], pp. 79 s.).
Gratificata nel 1925 del premio Lallemand dall'Académie des sciences di Parigi, la L. fu insignita dal ministero della Pubblica Istruzione del diploma di I classe e della medaglia d'oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte. Membro dell'Istituto lombardo di scienze e lettere e dell'Academy of Sciences di New York, fu vicepresidente dell'Accademia medico-chirurgica di Pavia. La L. morì a Milano il 16 luglio 1975.
Fonti e Bibl.: Necr., in Annuario dell'Università degli studi di Pavia, Pavia 1975, pp. 473 s.; Rendiconti dell'Istituto lombardo di scienze e lettere, CXI (1976), pp. 99-106; Annuario dell'Università degli studi di Pavia, Pavia 1923-75; A. Pensa, Ricordi di vita universitaria (1892-1970), a cura di B. Zanobio, Milano 1991, pp. 201, 222, 227; G. Bock Berti, Corpi di Kurlov. Retrospettiva, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pavia, CIX (1995), pp. 95, 98.