ALOISI, Piero
Nato a Livorno, il 19 maggio 1881, da nobile famiglia dedita al commercio, si laureò in scienze naturali nell'università di Pisa il 4 luglio 1902. Divenuto, subito dopo, assistente alla cattedra di mineralogia nella stessa università, conseguì nel 1910 la libera docenza in mineralogia; successivamente, nel 1924, fu nominato professore nell'università di Firenze. Dai 1933 fu preside della facoltà di scienze, sino alla morte, avvenuta a Firenze il 2 sett. 1938, in seguito a malattia contratta durante la guerra 1915-18.
L'A. si dedicò principalmente agli studi petrografici ed a quelli di ottica cristallo-grafica; nel campo della petrografia apportò notevolissimi contributi alla conoscenza delle rocce dell'isola d'Elba, che percorse e studiò durante lunghi anni; eseguì numerose ricerche su materiale litologico affidatogli da esploratori e geologi.
Frutto di questa attività furono numerose note su minerali e rocce dell'isola d'Elba, dell'Eritrea, della Somalia, della Migiurtinia, dell'Himalaia e del Caracorum.
Tra queste sono degne di particolare menzione: Le cosidette ,niloniti dell'isola d'Elba,in Mem. d. Soc. toscana di scienze naturali,XXII (1911); Il Monte Capanne: ricerche litologiche (Pisa 1919); Rocce dell'isola di Dissei (Colonia Eritrea),in Proc. verb. della Soc. toscana di scienze naturali,XIV (1904); Rocce della Somalia raccolte dalla seconda missione Stefanini,in Mem. d. Soc. toscana di scienze naturali,XXXVIII (1927); Studio di 6lcune rocce della Migiurtinia, ibid,XLIV (1934); Le rocce (dell'Himalaia e del Caracorum), Bologna 1933.
Nel campo dell'ottica cristallografica l'A. apportò modifiche a metodi di indagine già noti per il riconoscimento dei minerali delle rocce e ne introdusse taluni nuovi, condensando; poi, un gran numero di nozioni in un manualetto ancora consultato: I minerali delle rocce e la loro determinazione a mezzo del microscopio (Milano 1929). L'A., parallelamente a questa attività, si dedicò allo studio delle gemme, estendendo le sue ricerche, oltre che nel campo naturalistico, anche in quello storico e letterario.
Le proprietà delle gemme, la storia della loro scoperta e della loro utilizzazione dall'antichità ad oggi, le leggende diffuse su di esse, i metodi moderni di sintesi, furono dall'A, raccolti nel volume Le gemme (Firenze 1932, con una Appendice sulle perle e sui coralli di Vincenzo Baldasseroni).
L'A. si dedicò altresì allo studio, condotto anche su documenti di archivio, dell'opera di taluni precursori delle scienze mineralogiche, mettendone in luce alcuni meriti poco conosciuti (Domenico Guglielmini e la cristallografia,in Period. di miner.,VIII [1937], pp. 163-175;e Vannoccio Biringuccio,in Nuova Antol.[1938], pp. 357-360).
L'A. fu vincitore del premio reale per la mineralogia nel 1920, socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei, medaglia d'oro della Società delle Scienze detta dei XL (1927).
Bibl.: G. D'Achiardi, Ricordo di P. A.,in Liburni Civitas,Livorno, XI (1938), fasc. 5-6; Id., P. A., in Atti d. Soc. toscana di scienze naturali,Proc. verb. XLVII (1938), p. 78; Id., Commemorarione del socio corrispondente P. A., in Rend. d. Acc. dei Lincei,XXIX (1939), 95-102; G. Carobbi, P. A. in Bollett. d. Soc. geologica ital.,LVIII (1939), p. LXXXIII; L. I. Spencer, Biographical notices o! mineralogist recently deceased,in Mineralogical Magazine,London, XXVIII (1947), p. 177.