CAPPUCCILLI, Piero
Baritono, nato a Trieste il 9 novembre 1929. Lasciati gli studi di architettura, si dedica al canto sotto la guida di L. Donaggio, iniziando a cimentarsi in piccoli ruoli al Teatro Verdi della città natale.
Il debutto ufficiale in un ruolo impegnativo avviene al Teatro Nuovo di Milano (1957), come Tonio nei Pagliacci. La vittoria ai concorsi di Vercelli e Spoleto e soprattutto la prima apparizione alla Scala di Milano nel 1964 (Lucia di Lammermoor) gli hanno schiuso le porte dei massimi teatri italiani e stranieri. Ritornato più volte alla Scala, con la quale ha compiuto anche memorabili tournées all'estero (Il Trovatore a Montreal nel 1967, Simon Boccanegra a Mosca nel 1974 e a Tokyo nel 1981), ha cantato a Caracalla (Rigoletto, 1965), all'Arena di Verona (debutto nel 1966 ancora con Rigoletto), al Maggio Musicale Fiorentino (debutto nel 1967 con Il Pirata) e soprattutto al San Carlo di Napoli. All'estero ha raccolto successi a Copenaghen, Lisbona, Londra (al Covent Garden nel 1967 con Traviata), Chicago (Lyric Opera con I Puritani nel 1969, Traviata nel 1970, I due Foscari nel 1972), Parigi (Opéra, Trovatore nel 1973, Luisa Miller nel 1983), Salisburgo (Don Carlos nel 1975, Aida nel 1979), Buenos Aires (Teatro Colòn, nel 1969, Traviata e Trovatore).
Dotato di presenza scenica, di ampia estensione vocale e di squisita musicalità, grazie anche a una tecnica eccellente e a una singolare potenza d'emissione è uno dei più accreditati baritoni italiani. Particolarmente significative le sue interpretazioni verdiane: Simon Boccanegra e Macbeth, Amonasro e il Conte di Luna, Rigoletto e Foscari, il Marchese di Posa e Giorgio Germont, Jago e Nabucco. Al melodramma romantico lo predispongono il colore bronzeo della voce, l'intensità degli accenti, il temperamento. C. sa imporsi nei ruoli affidatigli, che nascono da un'attenta analisi psicologica e musicale del personaggio. Notevoli le opere nate dalla collaborazione con direttori come C. Abbado, H. von Karajan, C. Kleiber o L. Chailly, e con registi come L. Ronconi, F. Zeffirelli, P. L. Pizzi e G. Strehler.