Scrittore italiano (Luino 1913 - Varese 1986); dopo una avventurosa giovinezza, culminata nell'espatrio in Svizzera per sfuggire a una condanna del tribunale speciale fascista, venne precisando i termini di una vocazione letteraria originariamente piuttosto inclinata alla poesia e alla rivendicazione di una alternativa regionale e generazionale alle dominanti suggestioni ermetiche e neorealistiche (Incantavi, 1945, e l'antologia Quarta generazione, in collab. con L. Erba, 1954). Quasi contemporaneamente al suo esordio come narratore (Dolore nel tempo, 1959; Il piatto piange, 1962), uno straordinario successo sancì la rivelazione delle sue doti native di divertito delatore dei vizî e delle debolezze della provincia lombarda (La spartizione, 1964; Con la faccia per terra e altre storie, 1965; Il balordo, 1967, L'uovo al cianuro e altre storie, 1969; Il pretore di Cuvio, 1973; La stanza del vescovo, 1976; Il cappotto di astrakan, 1978; Una spina nel cuore, 1979; Vedrò Singapore?, 1981). La sua inesauribile vena, esaltata da fortunate trasposizioni cinematografiche, si riconosce persino nella attività di biografo (Il vero Casanova, 1977; Vita di G. D'Annunzio, 1978). Di Casanova, oltre che di G. Baffo, Ch. è stato anche intelligente editore. Postumi sono apparsi Saluti notturni dal passo della Cisa (1987), romanzo, e Di casa in casa. La vita (1988), racconti.