Gobetti, Piero
Politico e scrittore (Torino 1901-Parigi 1926). Giovanissimo fondò (1918) e diresse (fino al 1920) il periodico Energie nuove, e fu critico teatrale e letterario di Ordine nuovo; nel febbraio del 1922 fondò il settimanale Rivoluzione liberale (poi chiuso nel 1925), nel cui programma confluirono i risultati delle sue ricerche storiche e i suoi propositi di azione politica. G. giudicava fallito il Risorgimento in quanto, realizzato per demiurgia di capi, non si era inserito, con una riforma spirituale e con un rinnovamento di vita economica, nelle coscienze; era pertanto necessario che le élite intellettuali e proletarie, contro ogni concezione paternalistica e riformistica, stimolassero le energie vive, proseguendo la missione risorgimentale. Vide perciò nel fascismo l’incarnazione di tutte le insufficienze della nazione italiana e lo combatté con un’intransigenza che gli costò pesanti ritorsioni, anche violente, in seguito alle quali andò esule in Francia, dove morì dopo pochi giorni. Le sue istanze di conciliazione e dell’ascesa socialista delle masse con una prassi liberale permearono soprattutto il movimento Giustizia e libertà.