SANPAOLESI, Piero
Storico dell'architettura e restauratore, nato a Rimini l'8 gennaio 1904, morto a Firenze il 10 marzo 1980. Laureatosi in ingegneria a Pisa nel 1929 e in architettura a Firenze nel 1936, prese servizio nel 1937 presso la Soprintendenza alle belle arti di Firenze, e nel 1943 fu nominato Soprintendente ai monumenti e alle gallerie di Pisa. Libero docente dal 1941 in Caratteri stilistici e costruttivi dei monumenti, nel 1946 ricevette un incarico d'insegnamento presso la facoltà d'Ingegneria di Pisa e nel 1954 presso quella di Architettura di Firenze, dove nel 1960 fu chiamato come professore ordinario di Restauro dei monumenti e dove fondò e diresse l'Istituto di restauro dei monumenti, divenendo poi preside della facoltà. Tenne anche corsi presso le facoltà di Architettura delle università di Istanbul (dal 1959) e di Teheran (dal 1963): in Iran eseguì anche restauri, tra i quali quello del mausoleo Oljoitou di Soltanieh.
Come soprintendente, affrontò il difficile problema della protezione delle opere d'arte affidategli durante l'ultima guerra e, subito dopo, il restauro delle numerosissime architetture danneggiate a cominciare dal Camposanto di Pisa, dove sperimentò, tra i primi, tecniche di ''stacco'' e ''strappo'' degli affreschi da salvare. Dopo una prima esperienza sul pergamo del duomo di Prato (1939), sostenne anche con scritti, tra cui Metodo di indurimento delle pietre dell'architettura (1966), l'impiego di soluzioni indurenti di sali inorganici (fluosilicati) e lo applicò in numerosi casi, tra i quali la facciata del palazzo Bartolini-Salimbeni a Firenze (1961-62), l'arco di Castelnuovo a Napoli e la facciata e il tiburio del San Michele a Pavia (1966). Tuttavia tale tecnica conservativa non evitò la sostituzione di parti e comportò inconvenienti derivanti dall'insufficiente sperimentazione dei fluosilicati sulle pietre all'aperto, la cui conservazione resta ancor oggi problematica. Le indicazioni di metodo di S., testimoniate anche dal restauro di ricomposizione del palazzo da Scorno a Pisa (1964), sono raccolte nel suo Discorso sulla metodologia generale del restauro dei monumenti (1973). Dall'attività di restauro, che unì a quella di studio, gli derivò una conoscenza profonda del linguaggio architettonico e delle tecniche costruttive antiche, che seppe esaminare insieme nei suoi studi storici, come è evidente negli scritti fondamentali su La cupola di S. Maria del Fiore (1940) e su Brunelleschi (1962), oltre che nei numerosi ulteriori contributi su architetture dall'antico al Rinascimento, soprattutto in area toscana. Testimoniano i suoi risultati sulla conoscenza delle strutture murarie a cupola gli studi su La chiesa dei SS. Sergio e Bacco a Costantinopoli (1961) e S. Sofia di Costantinopoli (1967). Un elenco dei restauri effettuati e delle sue pubblicazioni è in Scritti vari di storia, restauro e critica dell'architettura di Piero Sanpaolesi, a cura della facoltà di Architettura di Firenze (1978).
Bibl.: Piero Sanpaolesi. Il restauro, dai principi alle tecniche, vi assemblea generale ICOMOS, Firenze, maggio 1981.