ALLIX, Pierre
Teologo protestante, nacque in Alençon nel 1641, fu pastore a S. Agobille e a Charenton presso Parigi; dopo la revoca dell'editto di Nantes (1685) si rifugiò a Londra ove si naturalizzò inglese e ottenne il permesso di ufficiare nel rito anglicano per i fuorusciti francesi; ebbe buone prebende, come la tesoreria di Salisbury, e fu riconosciuto dottore tanto da Oxford quanto da Cambridge. Rifiutò le offerte di Luigi XIV, che lo avrebbe voluto in Francia, purché abiurasse, e morì a Londra nel marzo 1717. Conoscitore dell'ebraico e del siriaco, scrisse di materie bibliche, commentò spiritualmente il Pentateuco e i Salmi, dettò una Dissertatio de Tertulliani vita et scriptis e una in Tatianum; scrisse opuscoli polemici, specie sull'eucarestia, sulla giustificazione, sulla superiorità dei fedeli al concilio, sfoggiando vasta erudizione. In contrasto col Bossuet, sostenne in due opere inglesi (Some Remarks upon the Ecclesiastical History of the ancient Church of Piedmont, 1690, e Remarks upon the Ecclesiastical History of the Albigenses, 1692) le origini apostoliche dei Valdesi e degli Albigesi, e, specie dal 1701, si fece largamente propugnatore dell'idea di un prossimo ritorno di Cristo (De Messiae duplici adventu).
Bibl.: E. Haag, La France protestante, I, Parigi 1846, p. 61 segg.; Ch. Weiss, Histoire des réfugiés protestants de France, Parigi 1853, I, p. 345; Realencyckl. für protest. Theol. und Kirche, 3ª ed., I, Lipsia 1896, s. v.; W. G. B(laikie), in Dictionary of National Biography, I, p. 334; ivi i titoli di 33 scritti.