BENOÎT, Pierre
Scrittore, nato ad Albi nel 1885, ex-bibliotecario del Ministero della pubblica istruzione. Aveva esordito nel 1914 con un volume di versi: Diadumène, ma si affermò soltanto nel 1918 con il romanzo Koenigsmark. L'anno seguente, lo straordinario successo dell'Atlantide, che portava nel racconto di avventure fantastico-storico alla Dumas padre una nota di semplicità moderna, gli valse il Grand prix du roman dell'Accademia francese. Le discussioni sul preteso plagio del libro da She del Rider Haggard, contribuirono alla diffusione dell'opera. Molto minori attrattive suscitarono invece il romanzo Pour don Carlos (1920), i versi Les suppliantes (1920). Le lac salé (1921), dove l'interesse è affidato alla descrizione dei costumi dei Mormoni, La chaussée des géants (1922), episodio della rivoluzioue irlandese, M.lle de la Ferté, Le puits de Jacob, La châtelaine du Liban, e infine Erromango (1929) testimoniano degli sforzi dell'autore per far colpo mediante personaggi o situazioni eccezionali, sfruttando la storia aneddotica o la cronaca politica contemporanea, o mettendosi addirittura, come nell'ultimo volume, alla scuola del Conrad. Le doti letterarie di Benoît sono molto elementari: intreccio ben congegnato, chiarezza di espressione, rapidità di svolgimento. La fortissima parte di psicologia convenzionale, la fraseologia di maniera, i frequenti trucchi umoristici, scoprono l'insincerità di un'opera priva di reali qualità d'arte, e il suo fondo romantico convenzionale. Le opere complete di Benoît sono pubblicate dall'editore parigino A. Michel.
Bibl.: Sull'Atlantide, cfr. il n. 1 anno I della Revue de littérature comparée e F. Vandérem, Le miroir des lettres.