CHARRON, Pierre
Scrittore e moralista francese, nato a Parigi nel 1541 e morto ivi nel 1603. Laureatosi in giurisprudenza a Bourges, rinunciò presto alla carriera, per abbracciare lo stato ecclesiastico. Teologo e predicatore, lo troviamo a Agen, Cahors, Condom, alla corte della regina Margherita e, a partire dal 1589, a Bordeaux, in intimità col Montaigne. Prese viva parte per qualche tempo alle lotte civili e religiose. Nel 1595 fu a Parigi come rappresentante della diocesi di Cahors all'Assemblea generale del clero, della quale diventò poi segretario. Godette il favore anche di Enrico IV.
Lo Ch. volle fissare in alcune opere il sistema di morale cattolica che aveva proclamato dal pulpito: il trattato a cui soprattutto è legata la sua fama è De la Sagesse (Bordeaux 1601); con esso, mentre da un lato cerca di determinare quale sia il miglior modo di vivere, dall'altro, riconosciuta l'incapacità della ragione a scoprire il vero, prova la necessità di ammettere una religione rivelata, la quale appunto è la cattolica. Si comprende come lo studio oggettivo, l'esame libero e sincero della natura e delle tendenze dell'essere umano con argomenti sensibili e razionali, senz'alcuna preoccupazione religiosa, indipendentemente anche dai metodi e dall'autorità della chiesa, abbia potuto fare della Sagesse, specialmente dopo la condanna all'indice (16 dicembre 1605), il breviario dei libertini della prima metà del sec. XVII e un libro caro ai filosofi del sec. XVIII. Si rimproverano allo Ch. povertà di genio e troppo scarsa originalità; ma egli ha il merito di aver tentato di calmare la ribellione della volontà contro le esigenze della fede, di fondere insieme quasi il naturalismo ed il misticismo del sec. XVI e d'aver sentito, forse più d'ogni suo contemporaneo, il bisogno d'ordine, chiarezza, semplicità che annunzia il sec. XVII. Precursore in parte del Bossuet, lo Ch. è come l'anello di congiunzione fra il Montaigne e il Pascal; e per le sue osservazioni sull'educazione, merita un posto nella storia della pedagogia.
Bibl.: Oltre al noto saggio del Sainte-Beuve nei Lundis (XI), v. P. Bonnefon, Montaigne et ses amis, II, Parigi 1892; E. Zyromski, Pascal et son temps, Parigi 1907; Ph. Roye, Les sources de Ch., Parigi 1906; e soprattutto: Sobrié, De l'humanisme au rationalisme: P. Ch., Parigi 1913.