Auriole, Pierre d'
Filosofo francescano detto Doctor facundus (m. Avignone 1322). Nel 1304 circa studiava a Parigi, dove forse ascoltò Duns Scoto. Fattosi francescano, insegnò a Bologna e a Tolosa, divenne maestro di teologia a Parigi nel 1318 e poco dopo (1321) fu nominato arcivescovo di Aix. In atteggiamento critico verso gli scolastici contemporanei, A., legato alla tradizione francescano-occamista, accentua il primato della conoscenza dell’individuale rispetto a quella dell’universale, svolge criticamente la dottrina della ‘specie’, che a suo avviso determina l’atto del conoscere e ne costituisce il contenuto (dalla critica di questa dottrina Nicola d’Autrecourt giungerà a più radicali posizioni empiristo-fenomenistiche), nega la distinzione tra essenza ed esistenza (la realtà è tutta individuale), preclude la piena conoscibilità, anche da parte di Dio, dei futuri contingenti (di qui le critiche di Bradwardine, di Gregorio da Rimini e di Pietro d’Ailly). Nel loro complesso queste dottrine pongono A. in una posizione preminente nella scolastica del sec. 14° e indicano il dissolversi critico di certe posizioni sia tomiste sia scotiste. Le sue opere principali sono: Tractatus de principiis naturae (forse il primo dei suoi scritti); Tractatus de paupertate et usu paupere rerum (1311 ca.); Quodlibeta (del 1320, in polemica soprattutto contro Tommaso di Wilton, Erneo Nédellec e gli scotisti) e un commento alle Sentenze, giunto in due redazioni.