L'ESTOILE, Pierre de
Cronista francese, nato a Parigi nel 1546, morto ivi nel 1611. Discendente di famiglie di giureconsulti e magistrati, studiò diritto a Bourges. Verso il 1569 tornò a Parigi, dove acquistò la carica di grand audiencier della Cancelleria, che dava il titolo di segretario del re. Quasi indifferente in fatto di religione, durante le lotte della Lega non prese partito, ma rischiò tuttavia di essere proscritto e solo l'ingresso di Enrico IV in Parigi lo tolse da ogni pericolo. Collezionista appassionato e intelligentissimo, mise insieme una preziosa raccolta di libri, manoscritti, libelli, fogli volanti. Ma rovesci di fortuna lo costrinsero a disfarsene e a vendere anche la sua carica; e per riscuotere il prezzo di questa, dovette sostenere un lungo e difficile processo. Si dedicò quindi tutto a scrivere il racconto dei fatti a cui giornalmente assisteva.
Delle sue storie, la prima parte fu pubblicata nel 1621 a Parigi: Journal des choses advenues durant le règne de Henry III, e per intero soltanto nel 1719 a Colonia: Mémoires pour servir à l'histoire de France, contenant ce qui s'est passé de plus remarquable dans ce royaume depuis 1574 jusqu'en 1611 (ed. moderna a cura di G. Brunet e altri, voll. 11, Parigi 1875-1883). P. de l'E. è un cronista tipico; una specie di curioso disinteressato il quale scrive per sé e non per gli altri; non ha ambizioni letterarie né forti passioni politiche - solo il significato nazionale dell'opera di Enrico IV desta qualche volta il suo entusiasmo -, ma tutto vede e tutto registra. Come i cronisti medievali, egli mescola gli affari di famiglia con quelli di stato. Non è privo di tratti personali, e sa dipingere con pittoresca vivacità uomini e cose. È fonte preziosa della storia di Enrico IV, specialmente per la parte aneddotica.