TENCIN, Pierre Guérin de
Uomo di stato e cardinale francese, nato a Grenoble il 22 agosto 1680, morto a Lione il 2 marzo 1758. Studiò alla Sorbona, di cui fu priore (1702) e poi dottore (1705). Nominato vicario generale della diocesi di Sens, accompagnò nel 1721 a Roma il cardinale Michelangelo Conti, il quale divenuto pontefice col nome d' Innocenzo XIII gli accordò la porpora per G. Dubois, ministro francese durante la reggenza di Filippo d'Orléans. Per ricompensa di questo servigio fu fatto incaricato d'affari a Roma, dove ebbe grande influenza nella corte pontificia anche durante il pontificato di Benedetto XIII, che lo nominò arcivescovo di Embrun (1724). Perseguitò accanitamente i giansenisti, e nel sinodo tenuto nella sua diocesi nel 1727 condannò l'ottantenne vescovo Jean Soanen che aveva appellato contro la bolla Unigenitus di Clemente XI (1713). Insieme con la sorella Madame de Tencin, alla quale dovette in gran parte la sua fortuna politica, fu implicato nella bancarotta di Law. Creato cardinale da Clemente XII (1739) fu a Roma come ambasciatore di Francia fino all'anno 1742, in cui prese possesso dell'arcivescovato di Lione al quale era stato elevato due anni prima. Il primo ministro cardinale A.-H. de Fleury, suo intimo amico, lo fece nominare ministro di stato da Luigi XV, ma quando il de Fleury per lo scacco subito nella guerra di successione d'Austria divenne impopolare, l'influenza politica del de Tencin decadde, sicché fu ridotto a semplice membro del consiglio. Ogni idea d'ambizione scomparve in lui con la morte della sorella (1749), e infine, nel 1752, caduto in disgrazia per essersi opposto alle riforme finanziarie di Machault, si ritirò nella sua sede di Lione.