Pierre Helie (Pietro Elia)
Grammatico (sec. XII); insegnò alla scuola di Parigi, dove intorno al 1140 ebbe come discepolo Giovanni di Salisbury (il quale lo cita in Metalogicus II 10). Compose una Summa (o Comentum) Prisciani in cui riprende lo schema, le regole generali e le definizioni dell'Institutio de arte grammatica di Prisciano (V-VI secolo d. Cristo).
Il grammatico francese si discosta, nella sostanza, dall'Institutio di Prisciano immettendo teorie e interpretazioni proprie, osservazioni sulla toponomastica francese e sostituendo gli esempi addotti dal grammatico latino con altri intesi a dare, secondo l'indirizzo della scuola parigina, una sia pur sommaria analisi tecnica dei testi. L'opera di P. ebbe un notevole successo e fu, in seguito, più volte ampliata e modificata (Vincenzo di Beauvais ne inserisce vari paragrafi nello Speculum doctrinale); non giunse, peraltro, a sostituirsi all'Institutio di Prisciano, che rimase uno dei testi fondamentali negli studi superiori per tutto il Medioevo e che, quindi, sembra porsi come precedente culturale più attendibile, anche se generico, nei confronti del De vulg. Eloquentia.
P. aveva ammesso la possibilità di comporre, secondo lo schema dell'ars gramatica, trattati di arte regolare per le lingue volgari e, in particolare, per il francese; ma D., ammesso che conoscesse l'opera del grammatico francese, non segue questa teoria sia per la breve tradizione letteraria del volgare italiano sia, soprattutto, perché egli tende a trasporre sul piano dell'esperienza il concetto di lingua volgare, distinguendolo da quello di lingua grammaticale, in quanto ritiene che essa possa elevarsi a unità e dignità artistica solo attraverso l'uso degli scrittori.
Bibl. - C. Thurot, Notices et extraits de divers manuscrits latins pour servir à l'histoire des doctrines grammaticales au moyen âge, in " Notices et extraits des manuscripts de la Bibl. Impériale " XXII (II) 3-592, Parigi 1868; J. De Ghellinck, L'essor de la littérature latine au XII siècle, ibid. 1946, I 128; II 43 n. 5, 44-47, 84; R.W. Hunt, Studies on Priscian in twelfth century, in " Mediaeval and Renaissance Studies " I (1941-1943) 194-231; II (1950) 1-56; M. Manitius, Geschichte der lateinischen Literatur des Mittelalters, III, Monaco 1931, 184-187; C. Segre, Le forme e le tradizioni didattiche, in Grundriss der romanischen Literaturen des Mittelalters, VI, Heidelberg 1968, 116-120.