LOUYS, Pierre
Scrittore francese (il suo vero nome era Pierre Louis), nato a Gand il 10 dicembre 1870, morto a Parigi il 5 giugno 1925. Dotato d'una raffinata cultura classica e moderna e d'un gusto squisito, non poté tuttavia esprimere e affermare una vigorosa personalità poetica.
Les chansons de Bilitis (Parigi 1894), con cui egli acquistò fama in giovinezza, son lavorate con così abile artificio di stile, che poterono esser credute, secondo la finzione dell'autore, opera d'una poetessa greca del tempo di Saffo, da lui semplicemente tradotta. In realtà, più che dall'antica melica greca Les chansons derivano da Meleagro di Gadara e da Paolo Silenziario. Il romanzo che seguì, Aphrodite (1896), ha belle pagine ornatissime, degne del migliore Parnasse, ma è povero d'interesse umano, perché tratta soltanto il motivo dell'amore sensuale, o piuttosto perché anche quest'unico motivo vi è trattato cerebralmente. Più vivo un altro romanzo, La femme et le pantin (1898): il solito tema dell'amore sensuale, esasperato fino all'ossessione, vi è trattato con una certa forza drammatica. Gustoso divertissement, il racconto delle Aventures du roi Pausole (1901), che, pur riconnettendosi alla tradizione rabelesiana e pur risentendo da presso l'influenza di Théophile Gautier, ha momenti originali e una sua briosa vivacità. Forse la fama assai vasta di cui egli godette in vita si deve più al carattere licenzioso dei soggetti che alla perizia e finezza dell'artista. Ma si può credere che almeno qualcuna delle sue poesie (composte, e in parte pubblicate, tra il 1888 e il 1924) in cui la perfezione parnassiana è riscaldata e la sensualità purificata da un forte sentimento d'amore, resterà e salverà il suo nome dall'oblio. Oltre alle citate, si ricordano le seguenti opere: Astarté (1891), Poétique (1917); Psyché (1927); Journal intime (1929); Poésies complètes (1930).
Bibl.: A. Gide, Prétextes, Parigi 1905; id., Si le grain ne meurt, ivi 1928.