BROCA, Pierre-Paul
Famoso chirurgo ed antropologo francese, comunemente ritenuto il promotore della moderna antropologia. Nacque a Sainte-Foy-la-Grande (Gironda) il 28 giugno 1824 e morì a Parigi il 9 luglio 1880. Sebbene egli avesse una spiccata predilezione per le matematiche, circostanze esterne lo spinsero alla carriera della medicina. Fu nominato dottore nel 1849 e si dedicò subito a ricerche medico-chirurgiche. In attesa del concorso di aggregazione, cominciò a dettare corsi di medicina e chirurgia, che godettero di molto favore presso gli studenti. Nel 1853 fu nominato agrégé, ma solo nel 1867 divenne professore di facoltà. In questo periodo però egli aveva pubblicato numerose ricerche ed opere generali di soggetto medico e chirurgico, fra cui è ancora ricordato un trattato sugli aneurismi. Ma le ricerche più importanti sono quelle sulle localizzazioni cerebrali e sulla sede cerebrale del linguaggio (1861-65; v. afasia). Nel 1859 egli aveva fondato la Société d'Anthropologie per promuovere gli studî antropologici, società che ebbe presto pubblicazioni proprie. Dopo la sua nomina a professore, avendo un modesto locale per le ricerche antropologiche, iniziò le sue indagini sui Primati, cui seguirono studî e proposte di tecnica e strumentario antropologico. Quando, nel 1868, il ministro della Pubblica Istruzione istituì l'École pratique, e il laboratorio di antropologia fu compreso nei laboratorî di ricerca, B. iniziò un insegnamento antropologico, che ebbe grande successo. La guerra del '70 interruppe tutto questo fervore scientifico, ma, chiusasi quella, egli riprese il suo lavoro instancabile: nel 1872 fondava la Revue d'anthropologie e nel 1876 apriva, vincendo grandi difficoltà, l'École d'Anthropologie, istituto libero e indipendente dallo stato. Soltanto però nel 1878 l'autorizzazione ufficiale ai corsi, la quale per l'innanzi era stata concessa anno per anno individualmente, divenne permanente e collettiva e l'insegnamento dell'antropologia fu incoraggiato e anzi sussidiato dallo stato.
La morte colse il B. a 56 anni, quando da poco era stato eletto senatore e in pieno fervore di lavoro produttivo. Per l'apprezzamento migliore della sua posizione scientifica, vedi la voce antropologia.
Pozzi, in Revue d'antropologie, s. 2ª, II (1880).
Centro di Broca. - Con questo nome si indica il piede della terza circonvoluzione frontale di sinistra della corteccia cerebrale umana, essendo stato dimostrato dal Broca nel 1861 che il terzo posteriore di detta circonvoluzione è sede della facoltà del linguaggio parlato, indicato anche come centro motore del linguaggio. Per tale ipotesi egli adduceva l'osservazione anatomo-patologica, che nelle persone che durante la vita avevano perduto la facoltà di pronunciare le parole, senza che peraltro mostrassero paralisi dei movimenti della lingua, della bocca e degli altri organi fonatorî (afasia motoria), alla sezione anatomica, dopo la loro morte, si osserva costantemente una lesione distruttiva localizzata nella detta regione corticale. Le successive ricerche di stimolazione artificiale o di effetti traumatici hanno confermato la dottrina del Broca, senza peraltro dimostrare che la facoltà del linguaggio articolato abbia sede esclusiva in questa regione, in quanto che si può osservare afasia anche quando tale regione non presenti lesioni anatomiche evidenti. In questi casi però quasi sempre si può dimostrare o interruzione delle vie nervose sottocorticali provenienti dal detto centro, oppure sospensione temporanea funzionale della attività del linguaggio a causa di disturbi sine materia.