VEBER, Pierre
Scrittore e commediografo francese, nato a Parigi nel 1869. La sua opera rientra in quel movimento letterario, giornalistico, teatrale che si suole chiamare degli umoristi, famoso e popolare per i nomi del Courteline, del Wolff, del Willy, dello Xanrof e di pochi altri che il V. ebbe anche a collaboratori per i suoi racconti e più per le sue commedie.
Con Willy esordì nel 1893 col romanzo Les enfants s'amusent, ed ebbe subito la fortuna propizia: da allora ha prodotto, fra pubblicati e rappresentati, un centinaio di lavori di genere comico e spesso buffonesco, nei quali è difficile sceverare il grano dal loglio. In Italia è poco conosciuto per i suoi racconti, assai più per alcune sue commedie di tipo farsesco, che hanno avuto fortuna clamorosa, anche per la loro salacità più che arrischiata, corretta soltanto, e non sempre, dalla stravagante comicità delle situazioni. Il suo miglior lavoro è Loute (1902), commedia di salda struttura e di spirito caustico spesso assai fine, rimasta a lungo nel repertorio corrente delle compagnie comiche e ultracomiche italiane, le quali prima della guerra mondiale ebbero fortuna con altre commedie del V., tra cui Vous n'avez rien à déclarer? (Niente di dazio?, 1906) e Florette et Patapon (dello stesso anno), scritte in collaborazione con Hennequin. Con La gamine (in collaborazione con De Gorsse, 1911) e Un péché de jeunesse (1925) di tipo più sentimentale il V. si riavvicina a Loute che ha un certo valore di commedia di costumi a fondo satirico.