VIRET, Pierre
Riformatore, nato a Orbe nel cantone di Vaud, nel 1511, da modesta famiglia, morto a Orthez il 4 maggio 1571. Studiò a Parigi. Nel 1531 il Farel lo convertì alle idee di riforma, e dal 1533 lo prese come assistente per la sua lotta antiecclesiastica, della quale il V. condivise tutti i pericoli; scampò a malapena a un avvelenamento, che però lo lasciò malaticcio per tutta la vita. Dopo un breve soggiorno a Neuchâtel, venne nominato pastore di Losanna dai "signori" di Berna. E fu il principale attore della "Disputa di Losanna" (1536) che aprì alla Riforma il cantone di Vaud. Durante l'assenza di Calvino da Ginevra, Berna lo inviò in quella città, appoggiandolo; oltre all'attività ecclesiastica, il V. vi tenne lezioni di teologia nell'accademia. Tornato a Losanna, cercò d'introdurvi la disciplina ecclesiastica calvinista, e venne in urto con Berna, la quale non voleva riconoscere al pastore il diritto di escludere i fedeli dalla comunione, come punizione ecclesiastica. Alla fine, il V., nel Natale 1558, rifiutò d'impartire la comunione stessa ai fedeli, e fu deposto. In questo periodo non era stato inattivo, anche fuori della sua chiesa particolare: aveva sostenuto vittoriosamente il processo intentatogli sotto accusa di antitrinitarismo per colpire attraverso lui Calvino (1537); s'era recato dopo il ritorno di Calvino, che egli stesso aveva invitato a ritornare (1541), a Ginevra per assistere il maestro nella lotta contro i "libertini", a Berna per patrocinare la causa dei Valdesi perseguitati, a Basilea. Abbandonata Losanna, si recò prima a Ginevra, poi esercitò varia attività nella Francia meridionale (Montpellier, Lione, Nîmes), polemizzando e agendo sempre per la disciplina ecclesiastica; ebbe a che fare anche con gruppi di antitrinitarî italiani che vi erano dispersi. L'ultima sua residenza fu Orthez, dove rimase dal 1566 fino alla sua morte.
Non è una figura di grande rilievo. Si distinse soprattutto per la sua fedeltà a Calvino e al Farel, e come divulgatore e propagatore popolareggiante delle loro idee: non si può dire che sia stato un pensatore originale. Ricca di notizie, soprattutto riguardo alla Riforma francese, è la sua abbondante corrispondenza, particolarmente numerosa con Calvino. La più importante delle sue opere, che sono per lo più scritte in lingua francese, è: Instruction chrestienne (Ginevra 1564); pure del 1564 è la Exposition de la doctrine de la foy chrestienne, touchant la vraye connaissance et le vray service de Dieu. Una scelta delle opere è stata pubblicata per il quarto centenario della nascita (Losanna 1911).
Bibl.: E. e É Haag, La France protestante, IX, Parigi 1859; C. Schmidt, Leben und ausgewählte Schriften der Väter und Begründer der reformierten Kirche, Elberfeld 1861, IX, pp. 39-71; H. Vuilleumier, Notre P. V., Losanna 1911; J. Barnaud, P. V., sa vie et son oeuvre, Saint-Amans 1911.