Pietà
Personaggio allegorico del Fiore, corrispondente a " Pitié " del Roman de la Rose. È personificazione della disposizione, da parte della donna amata, ad avere compassione delle pene d'amore del corteggiatore.
Viene invocata, assieme a Franchezza, dal giovane protagonista del poemetto, Amante (o anche Durante), perché contrasti a Schifo (VII 4 e 13-14). Ed ecco che, venendo a lui assieme a Franchezza, come ambasciatrice di Amore (XIII), lo implora di non essere selvaggio contro il giovane, che non ha mal intendimento (XIV), e ottiene che questi possa avvicinare l'amata, purché non si spinga a tentare di possederla (XV). Accorre quindi sotto le insegne di Amore, che si accinge a muovere contro il castello in cui Gelosia tiene prigioniera Bellaccoglienza (CXXIX), e viene destinata, assieme a Franchezza, a fronteggiare Schifo (LXXXIV 7-8). Nella battaglia, soccorre Franchezza messa a mal partito dall'avversario e sta per batterlo, ma viene attaccata da Vergogna. In sua difesa accorre Diletto (CCVIII-CCIX). Assieme a Franchezza penetra nel castello, dopo che Venere lo avrà incendiato col suo fuoco, accompagnando Cortesia, che finalmente può liberare Bellaccoglienza (CCXXVI).
Pur non varcando i confini dello schematismo e dell'astrazione impliciti nella struttura della personificazione, il personaggio ha una sua cifra quasi costante, un alone di femminile dolcezza e un che di languido, armonicamente pertinenti e funzionali sia alla lettera che al figurato.