AELST, Pieter van
È il maggior maestro arazziere di Bruxelles nel Cinquecento. Dal 1502 fu addetto alla corte di Filippo il Bello conte di Fiandra, marito di Giovanna la Pazza e padre di Carlo V. A Pietro fu dato nel 1515 l'incarico dei famosi undici arazzi, sui cartoni di Raffaello, ordinati da Leone X per la Cappella Sistina e tuttora fra i tesori delle raccolte vaticane. Il pittore Barent van Orley sorvegliava l'esecuzione, e nella festa di Natale del 1519 sette pezzi rappresentanti gli Atti degli Apostoli furono adoperati per la prima volta. Il prezzo fu di 1600 ducati per ogni arazzo. A Pietro fu conferito il titolo di arazziere papale. Repliche della famosa serie si trovano a Loreto, Madrid, Vienna e altrove. Una serie supplementare è quella con le scene dalla Vita di Gesù, eseguita per Clemente VII sui cartoni degli scolari di Raffaello. Essa non fu compiuta prima del 1526. Parallela a questa è la serie acquistata dal cardinal Clesio, arcivescovo di Trento, pel suo palazzo, costruito negli anni 1528-37. Consta di sette grandi pezzi a tre Comparti ciascuno. Dal 1818 appartengono al Duomo di Trento. Altre serie di arazzi uscirono dalla manifattura di Pietro, fra cui le più belle furono inviate alla corte di Madrid: la Storia di Troia, la Storia di Noè (di 14 pezzi) e altre. Dal 1525 troviamo il maestro associato nei suoi affari con un italiano, Agostino Turchi, e nel 1526 anche con due commercianti residenti ad Anversa: Giovanni Gabriele Bonconto e Bernardino de' Minutoli. Egli morì nel 1536.
Bibl.: E. Müntz, Les tapisseries de Raphaël au Vatican, Parigi 1897; L. Oberziner, Gli arazzi della cattedrale di Trento, in Rass. d'arte, 1901, p. 114 segg.; H. Göbel, Wandteppiche, I, Die Niederlande, Lipsia 1923; G. Pauri, La serie laurentana degli arazzi di Raffaello confrontata con i cartoni di Londra e con gli arazzi del Vaticano, Milano-Roma 1926.